Anche se qualcuno si ostina a definirlo direttore generale, Luigi Macchitella è “soltanto” commissario straordinario: “Da due anni, e non dipende da me – precisa – Sono provvisorio, anche se mi auguro che chi mi succederà spero che continui quello che ho iniziato”. Perché secondo lui la strada intrapresa dalla Asl di Viterbo è quella giusta, e lo dice e lo spiega ad un consiglio comunale un po’ distratto (non è una novità) e ancora sotto choc per l’annuncio delle dimissioni del presidente Filippo Rossi. Ecco i punti chiave dell’intervento di Macchitella, che prima ha illustrato la situazione e poi si è prestato a rispondere alle domande dei consiglieri.
ATTO AZIENDALE “Lo abbiamo ridefinito e consegnato alla Regione. Ora aspettiamo che la stessa Regione lo autorizzi, allora si apriranno nuovi scenari per lavorare, a partire dalla stabilizzazione di alcune strutture che sono precarie, vuoi per la mancanza di dipendenti, vuoi per la scarsità di primari. Ma parliamo della seconda metà del 2015”.
BELCOLLE “Puntiamo con tutte le nostre forze a farlo diventare un Dea (dipartimento d’emergenza e accettazione) di secondo livello – ha detto il commissario straordinario – ma per farlo abbiamo bisogno che serva tutta l’area nord del Lazio, per garantire il bacino d’utenza previsto dalle leggi, come accade per Latina al sud. Adesso il Dea di secondo più vicina a noi è il Gemelli di Roma, che è lontano, perché neanche il Sant’Andrea ha questa certificazione. Certo, non decido io se assegnare il Dea, ma posso cercare di prendere tutte le misure necessarie ad ottenerlo in futuro. Quali misure? Potenziare i reparti, tipo neurochirurgia, rinnovare la convenzione col San Camillo per la cardiochirurgia, implementare quelle unità indispensabili per raggiungere l’obiettivo e naturalmente non diminuire i servizi”. Chiosa Santucci (FondAzione): “La vedo meno convinto sul Dea di secondo livello. E qui in consiglio, dove c’è sempre gente che dice di sapere le cose in anteprima, dicono che il traguardo non si raggiungerà mai”. Anche Marini (Forza Italia) si domanda se il potenziamento di Belcolle non si riveli comunque inutile in prospettiva Dea, specie se lascia sguarnite le struttute di provincia.
CASE DELLA SALUTE “La Regione ci aveva ordinato di farne una ad Acquapendente, e questo abbiamo fatto. Poi per decisione del Governo e della stessa Regione si è scelto di non chiudere l’ospedale aquesiano, anche se all’interno ora c’è una casa salute, meglio così. Abbiamo richieste per realizzarne anche a Tuscania e Vetralla, vedremo se sarà possibile”.
COMPLETAMENTO (DI BELCOLLE) “Speramo di poter annunciare oggi l’avvio ufficiale dei lavori per il corpo A3, ma il consiglio di Stato ha rinviato la decisione sull’esito dell’assegnazione ai lavori, prevista per lo scorso dicembre, ad aprile. Quando il verdetto arriverà saremo già pronti a partire. Il parcheggio a pagamento? Non so quando entrerà in vigore”. Secondo la consigliera Chiara Frontini (Viterbo2020), la Francigena ha rinviato la questione al prossimo anno per ragioni tecniche.
ECCELLENZE “Anche se Belcolle non è completo, dentro abbiamo delle eccellenze, dei fiori all’occhiello. Ne cito alcune: gli interventi per la frattura del femore entro 48 ore, particolarmente importanti nei pazient5i anziani. In chirurgia abbiamo raggiunto i cento interventi per il tumore del colon, e anche contro il diabete siamo all’avanguardia. Pur non avendo responsabilità sul 118, abbiamo provveduto alla realizzazione di due eliporti, uno ad Acquapendente e un altro a Viterbo”.
LISTE D’ATTESA “E’ un grosso problema. Oggi siamo a dieci giorni per una radiografia e 20 per un’ecografia. Stiamo lavorando per ridurre acquisendo nuove attrezzature”.
MEDICI “Molti professionisti vedono la provincia come un punto di passaggio della loro carriera, per poi andare altrove, nelle grandi città, a Roma. Noi abbiamo il dovere di provare a trattenerli facendoli sentire orgogliosi di lavorare qui, per quello che facciamo e per quello che possiamo fare insieme”.
MIGRAZIONE SANITARIA “Ci costa 100 milioni nel bilancio di oltre 500. Parliamo di quelli che decidono di andarsi a curare in altre Asl del Lazio o anche nelle regioni vicine. A questo proposito, sulla scia dell’accordo firmato dal presidente Zingaretti con la sua omologa umbra Catiuscia Marini, abbiamo già incontrato i colleghi di Terni, e lo faremo ancora, per verificare quali sinergie possano svilupparsi tra noi e loro. Per i viterbesi che scelgono di andare in Umbria ma anche viceversa”.
PRECARI “Personalmente credo che il precariato sia un errore, ma anche in questo caso posso farci poco. In questa Asl, poi, abbiamo alle spalle dodici anni di precariato, e anche voi dovevate accorgervene prima. Ci sono circa duecento precari nella Asl, che dovranno essere stabilizzati il prima possibile, a partire dal 2015, perché svolgono attività importanti quanto i loro colleghi assunti a tempo indeterminato”.
PRIVATI “Alcune questioni pendenti con le strutture private sono in via di soluzione, a breve. Nei prossimi giorni con la clinica Salus contiamo di risolvere tutto, scongiurando anche alcuni rischi occupazionali. Per la Nuova Santa Teresa pure stiamo per chiudere un accordo per consentire che lavori, pur non essendo accreditata”.