C’era la sala piena mercoledì pomeriggio alla scuola edile di via Alessandro Volta, dove è stato commemorato il commendator Alberto Ciorba, scomparso circa un anno fa, al quale è stata intitolata la sala riunioni dell’istituto.
C’era tanta gente, ma c’erano soprattutto quelli (tanti) che lo avevano conosciuto e che avevano avuto modo di apprezzarne le doti e la personalità che l’hanno accompagnato nel corso di tutta la sua vita.
C’era il sindaco Giulio Marini (che ha annunciato di aver chiesto al prefetto una deroga per intitolargli una via o una pizza prima dei dieci anni canonici), c’erano presidente e direttore di Unindustria Domenico Merlani e Tonino Delli Iaconi, c’erano presidente e direttore della Banca di Viterbo Luigi Manganiello e Massimo Caporossi, c’era – a fare gli onori di casa – l’attuale presidente della Scuola edile Andrea Belli.
C’erano tanti altri, e c’erano i quattro figli per un ricordo del “commenda” che è stato univoco e nel quale è stato sottolineato il suo amore per la cultura, per la città in cui era nato e ha vissuto, per il sociale. Alberto Ciorba – lo ha detto più d’uno – era l’amico di tutti ed era l’Amico (con la A maiuscola) di Viterbo. Una sua foto campeggerà per il futuro nella sala riunioni della scuola, insieme alla targa che porta il suo nome. Viterbo non vuole dimenticarlo.