Dunque, l’indifferenza. L’indifferenza della gente (quella con tre g iniziali, voto 2) e delle cosiddette autorità. Indifferenza per una biblioteca – anzi, il consorzio provinciale – che rischia di sparire, perché con la riforma delle Province forse si sono dimenticati di prevenire, prima che curare, qualche leggerissima difficoltà per queste realtà. Lo ha denunciato, con garbo e senza rinunciare al suo proverbiale stile, il commissario Paolo Pelliccia (voto 7.5: forza), in una battagliera conferenza stampa prenatalizia. Da allora, non che si sia letto un intervento pubblico di solidarietà (meglio se non pelosa, voto 3), una dichiarazione d’intenti, una proposta. Eppure, i nostri, vostri, loro, consiglieri comunali non hanno mai lesinato comunicati stampa praticamente su ogni argomento dello scibile umano. Intruppano le nostre, vostre, loro, caselle di posta elettronica con annunci, ringraziamenti, tagli di nastro, bilanci e traguardi. Pare che abbiano scritto qualcosa persino sullo sbarco sulla Luna (voto 4, non c’è mai stato e le scie chimiche esistono) e sul processo di Norimberga. Idem i nostri attivissimi deputati, grafomani (cioè, lo sono i rispettivi uffici stampa) e tuttologi da diecimila e passa euro al mese.
Sarà pure populismo da bar, però il silenzio inquieta sempre – se si è dietrologi a prescindere – oppure, per gli ottimisti, lascia pensare che i rappresentanti della Tuscia presso le istituzioni stiano lavorando sotto traccia per garantire alla biblioteca un futuro stabile, continuando a fare l’eccellente lavoro che ha fatto in questi anni e a rappresentare un faro della cultura viterbese. A proposito di cultura: quando la polemica era su Caffeina (voto 7), il dibattito infuriava, anche becero, anche interessato, anche squallido. Chissà dove sono finiti oggi tutti quei paladini della “vera” cultura… Forse sono in qualche gulag siberiano, a fare ricerche, o in qualche bordello thailandese. Nel dubbio, voto 3.
E a proposito di scomparse eccellenti, vale la pena spendere le ultime righe per (cioè, in memoria) della Nuova Fortitudo, squadra di basket esclusa in settimana dal campionato di serie C. Perché? Perché non ha pagato i contributi federali previsti. Ora: chi mette su una società, chi programma un campionato, dovrebbe tenere a mente come prima cosa gli obblighi e le scadenze economiche. Le tasse. Che tra l’altro non sono imprevisti, ma fissati dal regolamento. E’ possibile che i dirigenti viterbesi se ne siano dimenticati? Pare impossibile, visto che molti di loro sono espertissimi e navigano tra i canestri – con alterne fortune – da decenni. Farsi buttare fuori dal campionato è una brutta botta non solo per l’immagine di questi virgolette manager, ma anche di tutta la Viterbo sportiva e non. Una volta ci chiamavamo – con spocchia tutta locale – Basket city. Altri tempi, altri soldi, altri uomini: voto 9 agli Enzo Colonna e ai Primo Michelini. Voto 0 ai dirigenti di oggi. E meno male che Stella Azzurra e Ants continuano a tenere in piedi la baracca.