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Filippo come Matteo: il 31 si lavora

Il presidente del Consiglio (dei ministri) Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio (dei ministri) Matteo Renzi

D’accordo, non ci sarà il Capodanno in piazza, e dunque niente trenini e trombette. Però il 31 dicembre, domani, non sarà un giorno di completa paralisi per Palazzo dei priori, anzi. Almeno dal punto di vista amministrativo.

Perché? Perché per domani, ore 11 dell’ufficio di presidenza, è stata convocata la conferenza dei capigruppo consigliari. In fondo, cosa c’è di strano? Il 31 è un giorno lavorativo, almeno fino a prova contraria, e gli uffici pubblici e quelli privati non chiudono, di sicuro non la mattina. Lo stesso presidente del Consiglio Renzi adora mostrarsi al lavoro anche quando tutti gli italiani sono in piena atmosfera di festa: si veda il Consiglio dei ministri sul Jobs act del 24 dicembre scorso, con mezzo Paese già coi piedi sotto il tavolino.

Così il presidente del consiglio comunale – un Filippo Rossi in versione Stakanov – ha convocato la riunione dei capigruppo, capigruppo che tra l’altro lievitano in lista in modo costante: dopo l’ingresso di Taborri (che aveva formato il Nuovo Centrodestra) ora si è aggiunto anche quello di Vittorio Galati, rappresentante di quel Gruppo misto che vede tra i membri lo stesso Galati e l’altro ex Forza Italia Elpidio Micci. Speriamo che abbiano abbastanza sedie.

Due gli ordini del giorno: la convocazione dei consigli comunal ordinari (per gennaio ne sono stati già fissati tre straordinari, il 13 sull’acqua, il 20 sulla sanità e il 27 sull’emergenza abitativa) e l’immancabile “varie ed eventuali”. Insomma, se tutto va bene, con una mezzoretta si può sbrigare la pratica. E poi, nella speranza che qualcuno abbia portato una boccia di prosecco, si può anche brindare all’anno nuovo. Sennò tutti a festeggiare il Capodanno, anche se non in piazza.

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