Per il momento le papabili alternative sono tre. Portarsi un Ipod e casse stereo in piazza del Comune, musica anni ’90 e vai coi trenini. Mega tombolata dalla zia, che ad occhio e croce pare una ospitale, nonché simpatica quando tira su i numeri. Sbornia colossale in solitaria, ore 20, e risveglio senza memoria per le 7. Grossomodo ci si può muovere così. Altrimenti fate voi. Perché ad oggi, domenica 28 dicembre, cosa abbiano in testa gli amministratori non si sa. Né Giacobbo a Voyager, tantomeno la bionda Sciarelli di Chi l’ha visto, hanno fornito una lista completa e dettagliata del capodanno viterbese. Nella città dei Papi, finora l’ultimo dì del 2014 lo si deve festeggiare in casa. Brodino. Un paio di fette di mortazza. Mezzo calice di spumante, e a letto presto. In pieno stile spending review. A meno che, naturalmente, non arrivi un colpo di scena: un Capodanno viterbese a sorpresa, comunicato all’ultimo momento per la gioia di quelli che non si sono organizzati.
Comunque. A Orvieto (non Tokyo) è previsto il solito miliardo di persone, grazie al classico concerto targato Umbria Jazz. A Terni (non Parigi) idem, basta fare un saltino su internet per accorgersene (e per chi non lo conoscesse, Ballarano sa il fatto suo). Per non parlare poi delle metropoli (economiche, non solo per densità): Firenze, Roma, Milano, Torino, Napoli, e così via, hanno lanciato ormai da settimane il pesante cartellone (corretto, rispetto al nostro). Qui invece, cercando in rete, scappa fuori il live dei Giorni Anomali. Peccato però che risale a 365 giorni fa. Oppure quello di Capuano, poco prima dell’entrata dell’euro.
Non una bottiglia di prosecco aperta da Palazzo dei priori. Non un carosello di clacson. Un raduno di 500. Una comparsata di Sgarbi, una calza più lunga del mondo anticipata (che ci sarà il 5, chiaramente, non manca mai). Nulla. Se non due indizi lanciati random ieri mattina. Che non fanno ben sperare (quando mai), ma almeno lasciano dubbi. Doppia conferenza stampa, domani e dopodomani, per presentare “cose”. Ok, ma cose cosa? Una, sicuro, è appunto la Befana. L’altra, si vocifera, sia la performance del primo gennaio e la befana bis, signora onnipresente dei Vigili del fuoco.
In sostanza, la cosa più eclatante è J.Ax. Al Subway e a pagamento. Quel rapper, tanto per dire, che quando faceva parte degli Articolo 31 (preistoria) veniva proprio a Viterbo a provare le cosiddette date zero (pare inoltre lo portasse proprio Moltoni).
Insomma, mutuando uno a caso, il motto è il seguente: per festeggiare non festeggiare. E buon anno.