Dimmi come parcheggi e ti dirò chi sei. Se parcheggi così, in mezzo alla strada, nella doppia fila che spesso sfocia della terza, sui marciapiedi, davanti ai passi carrabili, negli stalli per disabili, sei allo stato “automobilista selvaggio”, al massimo maleducato. Ma se lasci l’auto ad intralciare il parcheggio pubblico di un ospedale – il più grande della provincia -, be’, passiamo al livello successivo: quello di incivile. Cioè oltre ogni regola civica.
Ecco allora che a mettere fine a questa faccenda brutta brutta sono dovuti scendere in campo i pezzi da novanta. Sono stati l’assessore al Trasporto pubblico e alla Mobilità, Alvaro Ricci, e il commissario straordinario della Ausl, Luigi Macchitella a riportare la storia dentro i confini della decenza. Già, perché tutti quegli automobilisti che, dentro il parcheggio di Belcolle, intruppavano il passaggio degli autobus pubblici, fino addirittura a bloccarli oltre a provocarne ritardi, da oggi non avranno scampo. Così dice l’ordinanza firmata dallo stesso commissario: “Dal 22 ottobre si fa divieto assoluto di parcheggiare i mezzi al di fuori degli spazi autorizzati. Le auto che intralceranno la viabilità verranno rimosse coattivamente a carico dei proprietari”.
Parole chiare, che risolvono quell’equivoco che forse è stato la causa del caos: dentro l’area ospedaliera, infatti, la competenza è dell’Ausl, e i soliti furbetti del parcheggino ne approfittavano: “Lascio la macchina qui, tanto nessuno mi multa”, e per “qui” s’intendevano sì gli spazi senza strisce, ma anche le vie di transito vicino alla piastra tecnologica o alla palazzina di malattie infettive. Insomma, Belcolle era diventata l’isola felice (o il Far West) degli incivili, quegli stessi incivili che invece, appena s’azzardano a commettere infrazioni sulle pubbliche vie, vengono giustamente bastonati a suon di multe dalle forze dell’ordine .
L’assessore Ricci – che aveva raccolto le proteste – annuncia missione compiuta: “Anche a nome dell’amministrazione comunale ringrazio Macchitella per aver firmato l’ordinanza. Ma lo ringrazio soprattutto a nome di quelle persone, spesso anziane o inferme, che si servono dei mezzi pubblici per raggiungere Belcolle”. Già, erano soprattutto loro le vittime degli incivili di cui sopra: costrette ad arrivare in ritardo (e spesso fuori tempo massimo) a visite, analisi, controlli. Una condanna aggiuntiva di qualsiasi malattia.
Poi ci sono gli autisti della Francigena. Che si erano lamentati con molto garbo della situazione e che avevano sottolineato come i problemi non dipendessero dalla loro volontà: “Ringrazio anche loro – dice Ricci – perché nonostante le difficoltà incontrate hanno comunque garantito il servizio, consentendo la salita e la discesa dei passeggeri all’interno dell’area della struttura ospedaliera”. Adesso, con le nuove regole, si spera che gli automobilisti guariscano dal virus dell’incivilità: meno noto, ma molto più pericoloso, dell’Ebola. In caso contrario, previste massicce dosi di multe, e di carroattrezzi.