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Macchina, non sono tutti d’un sentimento

Maurizio Tofani

Maurizio Tofani

Se Roma non è stata costruita in un giorno, potrà esserlo la Macchina di Santa Rosa? Solo che per realizzare il simbolo della patrona di Viterbo, quel simbolo che sfilerà per le vie della città almeno per i prossimi cinque anni, non è solo una questione di tempo. Ma anche di idee, di modalità, di intenzioni.

La conferma che questo percorso sia lungo e periglioso la si è avuta – semmai ce ne fosse stato bisogno – ieri mattina, quando la riunione congiunta della seconda e della quarta commissione ha partorito tante chiacchiere ed un rinvio. Ad oggi, per l’approvazione (si spera, ma non vi dovrebbero essere problemi) del concorso di idee dal quale sorgerà il progetto del nuovo Campanile che cammina, il Campanile che oltre a sostituire l’obsoleta Fiore del Cielo dovrà anche rappresentare la città in quel formidabile palcoscenico dell’Expo2015. E forse la causa sta tutta qui: la fretta da parte dell’amministrazione Michelini di assecondare le “raccomandazioni” (e non solo quelle: s’immagina anche i contributi promessi) del presidente della Regione Zingaretti, per sfornare la Macchina just in time per l’evento milanese.

Detto che i tempi tecnici per lo svolgimento del concorso di idee, il giudizio della commissione, la pubblicazione del bando e poi la costruzione vera e propria dell’opera sono piuttosto risicati (eufemismo) e che comunque l’Expo finirà il 31 ottobre 2015, ecco le maggiori perplessità che segnano questo parto difficile.

Una parte dell’opposizione, zona Forza Italia, reclama indirizzi certi per la composizione della commissione giudicante già da adesso, onde evitare malintesi. Nel numero e nelle professionalità. E sulla commissione ha le idee poco chiare anche la stessa maggioranza, visto che la proposta di Viva Viterbo (consigliera De Alexandris) di inserirvi anche un rappresentante del Sodalizio dei Facchini ha creato perplessità tra gli stessi alleati di Governo: “Se dobbiamo inserire un membro del Sodalizio come riconoscimento, va benissimo, nessun problema. Ma se dobbiamo credere che i Facchini siano esperti a livello tecnico e professionale, be’, questo è un altro discorso”, ragiona un alto esponente della maggioranza. E comunque si sa: il tema è delicatissimo.

Ancora. Ha destato perplessità la faccenda del bozzetto. Che non è obbligatorio a margine del progetto. “Per noi lo dovrebbe essere, perché non si può giudicare soltanto dai disegni su carta, ci vuole qualcosa di più”, osserva il capogruppo di Forza Italia Claudio Ubertini. Problema: il bozzetto costa. “Ma restringendo ai primi tre classificati questa incombenza, ecco che con i premi del concorso si potrebbero ripagare il costo”, replica Ubertini.

“Non c’è il bozzetto – dice Maurizio Tofani, capogruppo di Oltre le mura, che tra l’altro è anche architetto -, è vero, ma abbiamo inserito altre forme di presentazione, anche il rendering digitale. La commissione avrà tutti gli elementi per valutare i lavori”. Sempre da Oltre le mura – piuttosto battagliera sull’argomento – sono arrivati anche due emendamenti specifici per privilegiare l’idea: “Abbiamo chiesto che abbia più rilevanza questo fattore nel giudizio finale, perché è giusto che sia premiata l’idea per una Macchina così importante. E ancora, vogliamo che al concorso possano partecipare anche coloro che non hanno requisiti professionali a patto che siano affiancati da artisti. Questo per ampliare lo spettro e per tutelare la dimensione artistica e culturale della tradizione”.

Stamattina si tireranno le somme e si voterà. Nel pomeriggio l’argomento arriverà in consiglio comunale, visto che è già stato inserito d’urgenza all’ordine del giorno. E poco importa che bisognerebbe aspettare – come da regolamento – almeno 24 ore: il tempo stringe, i viterbesi aspettano impazienti. Ma occhio, perché a fare le cose in fretta si rischia di fare qualche figuraccia in più del solito.

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