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Ecco Ferazzoli, la cura per i gialloblu

ferazzoli2Il quinto allenatore in quattordici mesi, se si considera la doppia razione, l’anno scorso, di Solimina. Ma la famiglia Camilli, quando cambia, cambia per vincere, a dispetto dei tempi e dei risultati: stavolta il sacrificio di Gregori è arrivato addirittura dopo un successo (il 4-2 di domenica scorsa sul Selargius), ma non c’è mica da sorprendersi. E allora benvenuto Fabrizio Ferazzoli, nuovo allenatore della Viterbese cotto e mangiato, nel senso che è stato annunciato ieri mattina, nel pomeriggio ha guidato il primo allenamento e poi è stato presentato alla stampa.
Capelli brizzolati, fisico asciutto, nessuna timidezza e una buona parlantina, nonché un po’ di amaro in bocca, da tifoso romanista, per le ultime vicissitudini giallorosse: l’ex tecnico della Cavese, del Monterotondo e del San Cesareo (con due campionato sfiorati) ha esordito con una captatio benevolentiae, però sincera: “Sono orgoglioso di allenare la Viterbese. E’ la squadra più importante del girone G, la squadra che tutti vogliono battere e che tutti invidiano. Aspettavo proprio un’occasione del genere, è per questo che in estate ho declinato alcune offerte. Perché? Perché ritengo Viterbo una realtà completa, dove esistono tutti i fattori necessari per arrivare alla vittoria”. Quali? Ferazzoli li elenca in ordine d’importanza: “Una società seria, e io ritengo Camilli il presidente più competente che ci sia in giro. Una squadra forte, e l’organico che ho a disposizione non si discute. L’allenatore. L’ambiente, cioè la tifoseria, espressione di una piazza che ha assaporato per anni palcoscenici ben più prestigiosi e che ora ha voglia di tornarci. E ancora, la stampa. Tutte condizioni che nelle mie esperienze passate, per una ragione o per l’altra, non sono riuscito a trovare contemporaneamente”.
Ferazzoli era in sala d’attesa per sostituire Gregori (“Lo ringrazio per il lavoro che ha fatto e per i punti che ha lasciato. Attilio è un bravo ragazzo”) già da un paio di settimane, all’indomani della figuraccia gialloblu ad Arzachena. Era stato bloccato, in attesa delle due partite casalinghe contro la Lupa Castelli (2-2) e contro il Selargius (4-2); due sfide che però non hanno convinto i Camilli a confermare il tecnico che l’anno scorso conquistò l’Eccellenza: “L’atteggiamento non era cambiato – spiega il presidente Vincenzo Camilli – La squadra scendeva in campo confusa, timorosa, a partire dalla difesa. Abbiamo deciso di cambiare adesso perché siamo a quattro punti dalla prima in classifica, e possiamo puntare a vincere il campionato. Abbiamo i giovani più forti del girone, stiamo recuperando gli infortunati a partire da Angelilli, e se dovessero servire altri rinforzi, dopo l’ingaggio di Gimmelli, a dicembre non ci tireremo indietro, come abbiamo sempre fatto”.
Dal canto suo, il nuovo allenatore – che non si porterà un assistente mentre sono confermati il preparatore atletico e quello dei portieri – ha già visto diverse partite e sa quello che ha a disposizione: “I giocatori ci sono. Come modulo ho una predilezione per il 4-2-3-1, ma non sono un integralista. I sistemi di gioco servono solo a dare un equilibrio alla squadra. Pippi e Saraniti insieme? Se bisogna fare il 4-4-2 si fa”. Anche perché uno dei limiti di Gregori era proprio rappresentato dal non aver mai schierato insieme dall’inizio i due animali là davanti. Ferazzoli è pronto a farlo, ma l’importante è che faccia risultato: “Fosse per me vorrei 29 vittorie, di qui alla fine. Ma cerchiamo di iniziare domenica a Genzano, un campaccio, sul quale però ho già vinto”. E buon lavoro, mister, nella consapevolezza che non sarà l’ultimo a sedere su quella panchina ma che può rimanerci a lungo.

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