Duecentotrentamila visite nel solo ultimo anno. Numeri da Colosseo. Da Arena di Verona. Robbetta di lusso. Ancor più certificata dal fatto che l’affare è pubblico e non privato. Eureka! Una volta tanto ci si guadagna e non ci si rimette. Il dato in questione riguarda le persone che in 365 giorni hanno affrontato lo spettacolare ponte sospeso nel nulla, al fine di approdare a Civita di Bagnoregio. La città che morirà pure, ma prima di stirare le cuoia pare abbia ancora molta voglia di far parlar di se.
E il Comune si organizza. Giacché la bomboniera rappresenta (senza ombra di dubbio) un volano unico in ottica turistico-promozionale. Un’arma infallibile sul fronte della ripartenza economica. L’idea è quella di alleggerire in primis le incombenze amministrative. Secondo poi, e soprattutto, creare lavoro e crescita. Ecco quindi che si è pensato di dare in affidamento la biglietteria. Con tutti i servizi annessi che la riguardano. Attraverso un bando, aperto anche a operatori esteri, al quale si potrà partecipare entro e non oltre il prossimo 23 di settembre. La responsabilità sarà biennale. “Abbiamo deciso di dare in gestione il comparto – dicono i vertici politici – Scegliendo la strada che porta ad un’oculata tutela da parte di professionisti. Tutto ciò dopo aver registrato il boom del 2014”.
L’affidatario dovrà assicurare il servizio di apertura controllata e di accoglienza al pubblico. Svolgere attività di vigilanza, al fine di garantire la sicurezza dei visitatori e dei lavoratori interni all’area. Organizzare mostre e manifestazioni culturali.
Per quanto concerne invece il ticket, introdotto dalla giunta negli ultimi tempi, e preso non proprio benissimo da una folta schiera di residenti e commercianti, ad oggi si può serenamente affermare che abbia funzionato. Coi soldi incassati infatti, e anche grazie ad un biglietto simbolico (lontano da cifre folli) si è arrivati a diminuire drasticamente le tasse degli abitanti. E anche (anzi, soprattutto) a pianificare degli interventi di consolidamento della rupe e dei versanti di Civita che non hanno gravato, in alcun modo, sulle casse comunali.
Ancora una volta quindi il borgo parrebbe essere al centro di una programmazione attenta e puntuale ma, principalmente, di interessanti e chiare proiezioni future. Da concretizzarsi nel breve-medio termine. “L’interesse è rivolto a tutto ciò che può portare indotto economico alle attività commerciali locali e ritorno di immagine al nostro territorio – chiudono – in una sola parola: turismo. Bagnoregio, contrariamente a tanti comuni della provincia, può considerarsi una piccola isola felice”.