Quattro sono i punti principali della lettera che oggi pomeriggio sarà consegnata al presidente della Regione.
Primo punto – Non ci stiamo a diventare la discarica del Lazio, già accogliamo i rifiuti di Rieti e di Civitavecchia e grazie agli accordi della Regione, dobbiamo stoccare anche parte dei rifiuti romani. Adesso si prospetta di istallare anche una discarica di rifiuti industriali. Non potete trasformare la Tuscia, il polmone verde del Lazio, in una discarica.
Secondo punto – Abbiamo dimostrato con nostre analisi che i depuratori che servono la nostra città non sono funzionanti. Quello di Viterbo, in particolare, scarica liquami e acque reflue direttamente sul litorale di Tarquinia con gravissimi danni per l’economia del territorio e ripercussioni sul turismo. A chi spetta la sostituzione giacché il comune di Viterbo da solo non è in grado di far fronte a questa spesa? Chiediamo alla Regione di farsi carico del problema.
Terzo punto – Nei nostri Comuni si continua a distribuire e bere acqua all’arsenico, siamo fuori da ogni parametro europeo, siamo l’unica regione italiana a non essersi adeguata. Che cosa dobbiamo ancora aspettare per avere l’acqua potabile? Dal 31 dicembre del 2012 gli acquedotti dei paesi della provincia avrebbero dovuto chiudere, come prescrive la legge. Paradossalmente si dovrebbero dichiarare inagibili tutte le case del viterbese. Che cosa intende fare la Regione?
Quarto punto – Sui nostri monti, rinomati per la bontà di nocciole e castagne, l’uso eccessivo di pesticidi da parte di alcuni agricoltori con pochi scrupoli, a discapito di chi segue le regole, sta mettendo a dura prova l’ecosistema collinare e lacustre. Quanto dobbiamo ancora aspettare per avere delle normative concrete che ne disciplinino l’uso?
L’entourage del presidente ha promesso, che Zingaretti, farà di tutto per passare in piazza della Morte a prendere la nostra lettera, cui risponderà punto per punto, stesso quella sera. Per questioni di tempo e di accordi già presi in precedenza, il presidente della Regione Lazio, replicherà alle nostre domande in piazza del Gesù.
Ci auguriamo che anche le istituzioni si schierino in questa battaglia al nostro fianco. Ricordiamo ancora una volta che la manifestazione è pacifica, non saranno ammessi disordini, urla e cori da stadio. Ed è apartitica, non vogliamo bandiere di nessun colore. In questa protesta partecipiamo come cittadini viterbesi e di tutta la Tuscia.