Ci voleva la festa dell’Unità – la cara, vecchia, festa dell’Unità – per rilanciare l’argomento cruciale del presente e del futuro, di questo territorio e della sua gente. Già, argomento già umilissimamente avanzato da Viterbopost giusto domenica scorsa, e che suona suppergiù così: la Tuscia è nei pensieri di Roma oppure viene trattata come l’ultima provincia dell’impero? La seconda che hai detto, verrebbe da rispondere alla luce degli episodi nefasti dell’ultimo anno, ma è meglio approfondire il discorso. Così nella seconda edizione della festa dell’Unità, da domani a martedì 2 settembre a piazza del Gesù, ecco che la faccenda verrà trattata, e si spera non soltanto in astratto, ma anche in profondità, visto lo spessore (e l’autorità) degli ospiti.
Nel programma, presentato ieri dal segretario provinciale del Pd Andrea Egidi, dalla sua vice Manuela Benedetti, dal deputato Alessandro Mazzoli, e dai dirigenti Tiziana Lagrimino e Carlo Mancini, le sorti del Lazio settentrionale spiccano già dall’inaugurazione. Domani, infatti, alle ore 19, arriverà in città il presidente della Regione Nicola Zingaretti, insieme al sindaco Michelini, ma non solo per tagliare il nastro. Il titolo della discussione infatti è chiaro: “E’ in corso il nuovo inizio, la sfida di cambiamento nel Lazio”. E al di là delle domande sui massimi sistemi, è scontato che il fratello di Salvo Montalbano parli anche di questioni locali. Non solo: “Zingaretti ha dato la sua disponibilità ad incontrare le associazioni che gli avevano chiesto un confronto – spiega Egidi – Da Viterbo civica al comitato Non ce la beviamo, che hanno preparato anche una lettera al presidente”. Incontro che però non si svolgerà prima della festa, visto che il presidente arriverà in città appena in tempo per l’inizio, ma dopo: i rifiuti, l’acqua all’arsenico, la sanità, tutti argomenti caldi. Zingaretti si prepari.
Da segnare in rosso sul calendario, in questa festa che offrirà in apertura anche un suggestivo ricordo di Enrico Berlinguer, a trent’anni dalla sua scomparsa (con buona pace di chi, come Fioroni, la festa avrebbe voluto dedicarla a De Gasperi…), è lunedì 1 settembre. Quando, oltre al sindaco e al consigliere regionale Panunzi, saranno sul palco di piazza del Gesù gli assessori regionali Michele Civita (Urbanistica) e Fabio Refrigeri (Ambiente) e il segretario regionale del Pd Fabio Melilli. Il titolo dell’incontro è emblematico: “Il nord della regione e Roma capitale: primi nel Lazio o ultimi dell’impero?”. E sarò inevitabile affrontare in profondità tutte le emergenze, dalla sanità che chiude o non funziona, ai rifiuti, al completamento della trasversale, ancora all’arsenico. “Mi auguro che in questa sede possano venire fuori novità importanti e positive per la Tuscia”, butta lì Egidi con l’aria di uno che la sa lunga.
Detto degli altri incontri (giovedì 28 si parla della quesione palestinese con il deputato Enzo Amendola e i rappresentanti del commissariato Onu per i rifugiati), venerdì è data da riempiere perché il viceministro De Vincenti ha dato buca, sabato giornata dedicata ai bambini, domenica grande duello sull’Europa tra Gualtieri (Pd) e Tajani (Forza Italia), la chiusura di martedì 2 settembre sulla politica nazionale con Orfini, Romano e Migliore, resta ancora qualcosa da dire su questa festa.
Intanto, che la presunta concorrenza con le cene dei facchini (da stasera a venerdì nella vicina piazza San Lorenzo) è stata abilmente risolta: “Non faremo un’attività di ristorazione approfondita come loro – assicura Egidi – almeno fino a venerdì. Ci saranno comunque fritti, porchetta, prodotti tipici. Ma i due eventi sono alternativi, o forse complementari”. Quindi, l’attenzione all’Unità, inteso come quotidiano: “E’ la prima volta che facciano una festa senza che il giornale sia in edicola. Ogni appuntamento – spiega Benedetti – sarà moderato da un giornalista, a partire dall’ex direttore Claudio Sardo. Ci sarà uno stand dal titolo L’unità è viva”. Infine, l’assenza dei due big locali del Pd, Fioroni e Sposetti: “Abbiamo fatto scelte diverse, e poi era difficile incastrare le date”, dice Egidi. Già, meglio concentrarsi sul futuro. Della politica e della Tuscia.