Stavolta no, non li hanno invitati. E parliamo di Giuseppe Fioroni e Ugo Sposetti, qui citati in rigoroso quanto deferente ordine alfabetico. I due viterbesi, che poi sarebbero anche big nazionali, del Partito democratico non saranno ospiti della festa dell’Unità del capoluogo, in onda a piazza del Gesù dal 27 agosto al 2 settembre prossimo. E d’accordo, magari verranno in platea, come spettatori interessati, ma non sarà la stessa cosa, purtroppo o per fortuna.
E pensare che lo scorso anno c’erano tutti e due: il primo addirittura ad aprire le danze, in un memorabile dibattito economico insieme a Stefano Fassina, il secondo qualche giorno dopo, per il gran finale insieme a Quagliariello e Zanda. E pensare che quelli erano tempi agitati nel partito, almeno a livello provinciale, visto che di lì a poco si sarebbe votato per il rinnovo delle cariche e certe alleanze ancora dovevano essere strette.
Oggi, che il Pd è in tempo di pace (o comunque di tregua), non è dato sapere il motivo delle assenze dei due illustri per l’edizione che partirà mercoledì prossimo. Magari perché al momento dell’invito avevano già le agende intruppate d’impegni, magari perché in sede di organizzazione si è voluto rinnovare un po’ il parterre. Va’ a capire.
Di certo, Fioroni e Sposetti discutono, a mezzo stampa, della festa dell’Unità, almeno di quella nazionale. Ieri il Corriere della sera raccontava della proposta del primo di intitolare la versione 2014 dell’evento alla memoria di Alcide De Gasperi, scomparso giusto appunto 60 anni fa ma, è di tutta evidenza, leggerissimamente distante dalla tradizione comunista (ed ex) della festa. Fioroni ha respinto con forza le accuse di voler provocare il partito, anche se il collega di partito Vincenzo Vita (di estrazione Pci) ha bollato la cosa come “un modo brillante scelto da Fioroni per tornare sulla scena. A questo – ha aggiunto Vita – se parliamo di anniversari, ci sarebbe anche quello della scomparsa di Enrico Berlinguer”. Uno decisamente più familiare all’atmosfera di dibattiti & salamelle della festa dell’Unità… E Sposetti? “De Gasperi è stato un grande statista – ha detto il senatore al Corriere – ma insieme a lui c’è Palmiro Togliatti, che è uno dei padri della Costituzione. Il 21 agosto sarò al cimitero del Verano per la cerimonia di ricordo a cinquant’anni dalla sua scomparsa”. Ciononostante, Sposetti non vorrebbe dedicare la festa a nessuna persona fisica: “La dedicherei piuttosto all’Unità intesa come quotidiano. Siamo al paradosso di una festa democratica tornata dell’Unità ma senza l’Unità”, ha detto. E tutto sommato è proprio lo storico giornale fondato da Antonio Gramsi e che ha cessato le pubblicazioni per problemi economico, quello che sembra aver più bisogno di aiuto. Non solo a parole, magari.