“Dati altalenanti da prendere con estrema cautela, ma che potrebbero preludere a una nuova fase di crescita per l’economia della Tuscia”. È questo il primo commento del presidente della Camera di Commercio Ferindo Palombella in seguito alla diffusione del Rapporto Movimprese di Unioncamere relativo al periodo compreso tra aprile e giugno.
Sulla base dei dati del Registro Imprese dell’Ente camerale di via Fratelli Rosselli, si registrano 581 nuove iscrizioni, a fronte di 329 cancellazioni da parte di imprese esistenti. Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo di 254 unità, mentre in termini percentuali, la crescita dello stock delle imprese registrate, rispetto al trimestre precedente è cresciuto complessivamente dello 0,68% al netto delle cancellazioni d’ufficio. Il dato è più basso di quello registrato nel Lazio, pari all’0,89%, mentre è leggermente più alto della media nazionale che presenta una tasso di crescita delle imprese dello 0,59%. Un’inversione di tendenza sostanziale rispetto ai primi tre mesi dell’anno in cui si era registrato un tasso di crescita negativo di -0,47%.
In questo senso va sottolineato il tasso di crescita delle imprese artigiane che nel secondo trimestre fa un balzo rispetto ai primi mesi dell’anno dell’1,2%, la miglior performance a livello nazionale.
Procedendo nell’analisi settoriale si evidenzia una variazione positiva nel comparto agricolo in cui lo stock di imprese registrate è cresciuto dello 0,4%, settore che conta oltre il 30% del totale delle imprese registrate.
Gli unici comparti con il segno meno sono le attività manifatturiere che subiscono un leggero calo pari al -0,2%, insieme alle attività immobiliari -2,0% e finanziarie ed assicurative -0,4%.
Il settore delle costruzioni, che negli ultimi tempi ha risentito della crisi in maniera consistente, vede crescere il numero delle imprese, +0,5%, mantenendo un peso del 14% circa.
Buona la performance che si registra anche nel turismo nei servizi di alloggio e ristorazione, mettendo a segno un +2%, settore che è cresciuto molto negli ultimi anni nonostante la crisi, in un’ottica di sviluppo della vocazione turistica del territorio.
Note positive anche dalle attività di noleggio e agenzie di viaggio con una crescita del +1,6%, i servizi di informazione e comunicazione +0,4% e le attività professionali e tecniche con +0,8%. Incrementi, questi, dettati probabilmente da un’auto-imprenditorialità che nasce dalla mancanza di altre prospettive lavorative.
Aumenta, anche se debolmente, lo stock di imprese registrate per il commercio +0,2%, settore che rappresenta il 22% del totale della provincia di Viterbo, così come il trasporto e magazzinaggio il cui aumento è stato più importante e pari all’1%.
In crescita il settore per la fornitura di energia elettrica per la nascita nel nostro territorio di imprese che producono energie alternative, anche se è trascurabile il loro peso percentuale sul totale del numero delle imprese.
Per quanto riguarda la forma giuridica, si registra una lieve crescita delle ditte individuali che passano dal 65,4% del 2013 al 65,7% nel primo semestre 2014, e soprattutto delle società di capitali che dal 14,3% passano al 14,9%. In calo le società di persone che si attestano al 16%.
“Sono solo delle luci tra tante ombre – dichiara Palombella – ma che si contrappongono in maniera decisa alla classifica pubblicata la scorsa settimana dal quotidiano Il Sole 24 Ore che tra i dati analizzati ha trascurato proprio l’importante vivacità imprenditoriale che sta contraddistinguendo il nostro territorio, anche dal punto di vista qualitativo”.