A fine agosto cesserà la cassa integrazione in deroga, il Governo non ha intenzione di rifinanziarla, il ministro Poletti afferma che manca 1 miliardo di euro, e centinaia di migliaia di persone in Italia, rimarranno definitivamente fuori dalle aziende, ad ingrossare le fila dei disoccupati. Per questo è stato organizzato un presidio unitario di Cgil, Cisl e Uil in programma domani, 24 luglio, con i lavoratori delle le regioni del centro e del sud, compreso il Lazio.
Non mancherà la nostra presenza da Viterbo: anche noi andremo con i pullmans a protestare sotto Montecitorio. Un pullman partirà da Civita Castellana, un pullman da Viterbo, visto che il problema come si può immaginare è veramente sentito dalle oltre 3 mila persone uomini e donne della nostra provincia che si trovano nella condizione di perdere quell’ultimo filo di speranza che li lega alle rispettive aziende.
Più volte abbiamo affermato e lo ribadiamo, che sicuramente la cassa integrazione non è la soluzione per il futuro se le aziende non ripartono con la propria attività, non è la soluzione per quei lavoratori che quotidianamente vedono il proprio destino lavorativo incerto e senza prospettive. Ma è la condizione meno peggiore per affrontare un’emergenza. E,e se non ci sarà nemmeno quel minimo di garanzia per quel poco e tardivo reddito, sarà ancora più pesante e improbabile il sostentamento di ogni famiglia.
E’ il ‘cane che si morde la coda’, per dirla con una frase che rende l’idea, sul quale è avvitata l’economia italiana; se non c’è il lavoro e reddito, non c’è chi consuma, se non c’è chi consuma, l’economia non riparte. E se chi Governa, l’uomo solo al comando come il presidente del Consiglio, non ha ben chiaro che spendere bene i soldi pubblici, vuol dire fare investimenti per aiutare ad uscire da questo pantano in cui in molti siamo costretti a stare, se chi governa non ha capito che è urgente una politica industriale e fermare la deriva delle delocalizzazioni e delle svendite di aziende eccellenti italiane, come per ultime, la Indesit e l’Alitalia, allora vuol dire che al di là della tante riforme che si annunciano, non c’è concretezza , non c’è volonta’ politica di mettere un punto allo sfascio sociale al quale stiamo assistendo, vissuto e sofferto da tante famiglie e che inevitabilmente trascinerà con se un problema di tenuta democratica.
Per questo diciamo al Governo che c’è intanto, l’emergenza assoluta di prorogare e rifinanziare la cassa integrazione in deroga, per dare una speranza ai tanti lavoratori e aziende di poter riprendere il cammino da troppo tempo atteso.