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“Così la centrale di Montalto non ha senso”

Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil

Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil

Prima che la faccenda prenda risvolti drammatici, è meglio muoversi con tutti i mezzi possibili. E così tocca alla Uil fare la voce grossa sulla storia della centrale di Montalto, il gigante in coma che giace da due anni pressoché inutilizzato (energia prodotta pari a zero virgola) e con un futuro oscuro, a tratti tenebroso. Sia sotto l’aspetto operativo, sia di conseguenza sotto quello occupazionale.

Dopo le assemblee e gli incontri delle ultime settimane, tocca al segretario generale della Uil, Giancarlo Turchetti intervenire in tackle – come d’altronde il dirigente faceva ai bei tempi, quando guidava la difesa della Viterbese – e chiedere risposte chiare. “L’Enel ci deve dire cosa vuole fare di questo impianto – attacca Turchetti – perché è chiaro che mantenerlo così, inutilizzato, non ha alcun senso. Lo vuole chiudere? Intende riconvertirlo? Oppure non intende fare assolutamente nulla? Se fosse buona questa ultima ipotesi, allora converrebbe parlarne, visto che l’azienda elettrica occupa una porzione importante di territorio del comune di Montalto. Comune con il quale, tra l’altro, l’Enel sottoscrisse nel 1992 una convenzione, in cui si è impegnata a favorire sviluppo, occupazione e imprenditoria locale. Ma adesso, se la centrale è ferma, anche quella convenzione viene disattesa”. Col paradosso che nelle casse dell’amministrazione maremmana non finiscono più neanche i soldi delle tasse municipali, visto che l’Imu ora finisce direttamente nelle tasche dello Stato.

Poi c’è la questione occupazionale, che è da allarme rosso: “Parliamo di cinquanta, sessanta lavoratori diretti, più quelli dell’indotto – spiega Turchetti – Che dobbiamo e vogliamo tutelare con tutte le nostre forze, visto che in una realtà del genere anche dieci posti di lavoro sono fondamentali, non si può consentire la loro perdita. Specie in un periodo durissimo come questo. Sarebbe un dramma, sarebbe”.

La Uil chiede risposte certe e immediate, e indica la strada per ottenerle: “Il tavolo di confronto tra azienda, Comune e sindacati va spostato direttamente al ministero – spiega Turchetti – perché soltanto così avremo un rapporto diretto col Governo, e potremo sapere quali sono le politiche energetiche nazionali previste per il futuro. Politiche nelle quali Montalto potrebbe rientrare o meno. Di certo così come è oggi, la centrale non serve, è un obbrobrio, non porta soldi al Comune né alle realtà locali”.

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