Il 10 giugno 2013 Leonardo Michelini diventava sindaco di Viterbo, regolando al ballottaggio le ambizioni di riconferma di Giulio Marini. Per qualcuno, fu “l’inizio di un nuovo solstizio”, per altri la fine di un ventennio di centrodestra a palazzo dei Priori, per altri ancora il solito successo dei soliti “poteri forti” (quali, non è dato sapere), convertiti intorno all’ingegnere. Dopo un anno, Viterbopost ha incontrato il sindaco per un bilancio, materiale ed emozionale, di questi dodici mesi a Palazzo dei priori.
LA PAGELLA “Che voto mi dò fino a questo punto? Diciamo che i voti sono due. C’è un voto palese, che è quello che percepisco dall’esterno, dalla gente, legato alle cose che abbiamo fatto. E’ un giudizio sicuramente più che sufficiente, diciamo un 6 e mezzo. Poi c’è il voto che riguarda quello che è stato preparato, le basi che abbiamo posto, e in questo caso è anche superiore. Perché fare il sindaco oggi vuol dire sia rapportarsi con i cittadini nell’immediato, per i problemi di tutti i giorni, la buca da attappare, l’arsenico nell’acqua eccetera, ma anche programmare il futuro della città. Immaginare quel che Viterbo vuole e può diventare. Questo è un lavoro che non si vede, e che non porta un consenso immediato, ma che pure abbiamo curato molto”.
LA VITERBO CHE VERRA‘ “Potrei fare la lista della spesa dei progetti messi in cantiere, ma non voglio. Dico soltanto che questa città si sta ritagliando un’identità che non è più soltanto viterbese, provinciale o regionale. Siamo proiettati verso una dimensione oserei dire internazionale, stiamo spendendo bene il nostro nome. Lo dimostrano le visite di Enrico Letta quand’era presidente del Consiglio, del ministro Franceschini, dei sottosegretari, di Sgarbi: tutti sono venuti a Viterbo, hanno visto e hanno espresso commenti pubblici entusiasti. Questo dimostra quanto valga questa città. Faccio un esempio: le opere del progetto Plus hanno un senso se le utilizzi in chiave nazionale e internazionale, altrimenti finirebbero per servire soltanto ai viterbesi. Il Plus, come Destinazione Italia, sono un investimento sul futuro di Viterbo e dei viterbesi, dei nostri figli. Ai quali abbiamo il dovere di garantire un domani di certezze. Marini dice che il Plus è merito della sua amministrazione? Mi stupisco, perché le cose si fanno per il bene della città, in continuità”.
CENTRO STORICO E CULTURA “Con Destinazione Italia (l’iniziativa del ministero degli Affari regionali che finanzierà cento progetti nei capoluoghi per 5 milioni di euro l’uno, ndr) abbiamo pensato ad un progetto tarato su questa città. Svuotare i portici di Palazzo dei priori, delocalizzando gli uffici all’ex tribunale, che è pure di proprietà comunale. Al loro posto, sotto il palazzo faremo una pinacoteca, con i capolavori di Sebastiano Del Piombo ed altri quadri importanti. Ci sarà un bookshop, magari un’enoteca regionale. Senza dimenticare quello che c’è ai piani superiori, a partire dalla sala Regia. Ancora: la passeggiata a via San Clemente, sopra valle Faul, la riqualificazione del percorso Fortezze-Porta San Pietro. Entro un mese poi riaprirà una parte del museo civico. C’è palazzo papale, che deve essere riaperto e fruibile sempre: la sala del Conclave potrà ospitare il museo dei conclavi, ma in autunno conto di riportarci anche la mostra dell’Antiquariato, come una volta, perché questa è una strada da riprendere. Il turismo religioso è una nostra forza, e allora ecco Santa Rosa: il cartellone del Settembre viterbese non lo abbiamo ancora preparato, naturalmente, ma faremo quel che possiamo fare, e lo faremo bene. Pochi eventi, ma di qualità. Niente tombolate o gimkane, per capirci, anche se poi chi vorrà realizzare cose del genere potrà farlo, per conto suo: sui contributi alle associazioni la penso esattamente come Delli Iaconi (che ha risposto per le rime alle associazioni: “Il Comune non è un bancomat”, ndr). L’aspetto popolare, nelle manifestazioni, ci deve essere, ma ci deve essere anche tanto di più: in questo senso, l’esempio più vicino e più virtuoso è stato l’ultimo San Pellegrino in fiore, che è andato benissimo e che è stato qualcosa in più”.
LA CITTA’ TERMALE “Già nel prossimo consiglio comunale porteremo il progetto con il quale diventeremo concessionario unico. Questo perché il Comune deve avere la facoltà di valutare i progetti termali nella sua interezza: l’aspetto dell’erogazione dell’acqua ma anche gli sviluppi urbanistici, occupazionali e commerciali. Ci deve essere una proporzione tra le cose: vuoi costruire questo? Eccoti dieci litri, che bastano per il tuo progetto. Non venti che finirebbero sprecati. Abbiamo già ricevuto 25 manifestazioni d’interesse da privati, segno che si vuole investire sul settore in modo serio e diffuso. Con Terme dei Papi aspettiamo la sentenza del consiglio di Stato, che dovrebbe arrivare a breve, noi abbiamo già espresso alla famiglia Sensi il nostro pensiero, ciò che debbono rivedere il quantitativo d’acqua”.
URBANISTICA “Vogliamo rivedere i piani integrati ma i costruttori non debbono aver paura, perché non si ferma tutta la macchina. Semmai, la macchina era già ferma da un pezzo, perché tutti i progetti erano al palo. Noi abbiamo deciso di cambiare in questo senso, individuando dove sono le maggiori critictà ed esigenze, a nostro avviso nel soprattutto nel quadrante nord. Non vogliamo decidere unilateralmente se questo o quel piano integrato va bene, ma se quel piano è funzionale al progetto di sviluppo generale. Forse è passato il messaggio sbagliato: vogliamo sbloccare la situazione. E comunque faremo un bando pubblico, già a settembre. Gli imprenditori non abbiamo paura”.
TASI & TASSE “L’intenzione è di mantenere invariata la pressione fiscale sui viterbesi. Specialmente sulla prima casa, che è intoccabile. Ma se si verificasse la necessità, stiamo prendendo in considerazione l’idea di mettere un euro di tassa di soggiorno, solo e soltanto per il bene del turismo. Se un euro di tassa per i turisti in arrivo ne può produrre dieci di ritorno per lo sviluppo dell’intero settore, perché no?”
VARIE ED EVENTUALI “Il 19 giugno partiremo con il centro d’assistenza infermieristica. Sarà a Pianoscarano, nei locali del Comune che proprio adesso stanno risistemando: medici e infermieri a disposizione gratuita dei cittadini indigenti. Vado molto orgoglioso di questo progetto: saremo la prima città nel Lazio ad avere una struttura del genere. I dearsenificatori? Spero che siano pronti per settembre. Presto partirà anche la consegna a domicilio dell’acqua potabile per tutte quelle persone che hanno difficoltà a muoversi e a recarsi alle fontanelle. L’accordo con la Viterbese per lo stadio lo firmeremo presto, e ho già dato disposizioni per il rifacimento del fondo, in erba naturale”.
IN FINALE “Errori clamorosi? Non ne vedo. Diciamo che sui rifiuti in arrivo di Roma ci siamo fidati troppo del commissario straordinario Sottile. All’inizio non avevamo capito bene, ma comunque sarebbe successo lo stesso, visto che il commissario ha poteri appunto straordinari. Come sono i rapporti tra il sottoscritto e la giunta? Tranquilli. Gli assessori si parlano tutti, è stato fatto il tagliando, come si dice, e non resta che continuare a lavorare”.