23112024Headline:

Beppe Grillo, un po’ comizio e un po’ show

La folla in piazza Verdi

La folla in piazza Verdi

Show o comizio? Risposta impossibile o quasi da dare. Perché Beppe Grillo, piombato ieri sera in piazza del Teatro mentre l’acqua veniva giù a catinelle, ha fatto il Grillo, parlando di politica. Ovvero, ha interpretato la parte di colui che conosce alla perfezione l’arte di come stare su un palcoscenico; di avere qualche migliaio di persone davanti a sé; di alternare passaggi seriosi a battute di sicuro effetto, senza mai farsi mancare qualche “cazzo” o “vaffanculo”, oggi entrati nell’intercalare comune; di tenere desta per 45 minuti o giù di lì (tanto è durata la sua esibizione) l’attenzione della platea entusiasta di lui, dicendole quello che la platea voleva farsi dire.

Il comico genovese ha usato tutta la sua arte istrionica, del resto ormai ben nota, per ripetere anche alla piazza viterbese il reality ormai collaudato in quelle di tutta Italia. Che consiste in pochi ingredienti da saper sapientemente miscelare: parlare di tutti i mali – e non sono pochi – di cui soffre lo Stivale, contando sul senso di disgusto che la gente ormai ha per i politici di lungo corso, quelli che ne hanno combinate di cotte e di crude, ma che ancora resistono. Grillo ha solo aggiornato il suo copione. E questo, chi lo seguiva quando faceva il comico e basta, lo può testimoniare. Così ha infiammato la platea quando ha parlato degli sprechi, dei privilegi della casta, della gente che non riesce ad arrivare a fine mese perché non c’è lavoro, dei soprusi e degli affari sporchi costantemente perpetrati dalle banche, delle inutili ma onerose spese militari e per le missioni di pace (che lui ha giustamente definito di guerra), della Giustizia che protegge solo chi ha i soldi per pagarsi stuoli di avvocati, della voracità di Equitalia. Tutte cose vere, con cui il cittadino è costretto ormai da tempo a fare i conti. Che non potevano non provocare applausi a scena aperta e tifo da stadio.

E’ bastato questo perché molti di quelli che avevano sfidato le intemperie se ne tornassero a casa soddisfatti. Anche se Beppe Grillo non è che abbia suggerito come poter uscire dal tunnel. Sì, d’accordo, nel volantino distribuito alla folla festante la quasi totalità delle sue venti proposte (che non staremo qui a ripetere) sono condivisibili e servirebbero senza dubbio a migliorare il Paese. Ma non appaiono risolutive.

Comunque sia, va registrato che piazza Verdi era piena dal teatro fino alla salita di S. Rosa nonostante la pioggia; che c’erano tantissimi giovani; e che nessun altro politico oggi sarebbe in grado di raccogliere in una piazza lo stesso numero di persone. E tutto questo dovrebbe far meditare quei partiti (soprattutto di sinistra) che le proposte di Grillo (risalenti al 2007) non le hanno mai prese in considerazione, dimostrando in questo superficialità e supponenza. Lunedì pomeriggio potrebbero anche pentirsene.

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