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“Qui si è bravi soltanto a piangersi addosso”

Ugo Sposetti

Ugo Sposetti

Botte da orbi. Contro la classe dirigente viterbese, dove non sono inseriti solo i politici, ma anche gli imprenditori. Una classe dirigente incapace di proporre, ma soprattutto di lottare e brava soltanto nell’arte di piangersi addosso. Signori, ecco a voi Ugo Sposetti, candidato al Senato per il Pd, che ieri ha annunciato di voler riproporre la realizzazione dell’aeroporto a Viterbo.

Sposetti, considerata anche la sua età, è partito da lontano. Da quando cioè – lui presidente comunista della Provincia e Rosato Rosati sindaco democristiano di Viterbo – lottarono insieme per portare l’università statale a Viterbo “I vertici romani dei nostri partiti – ha detto – non la volevano, ma noi riuscimmo a imporre la decisione del territorio. Come? Lottando fino alla morte”.

Insomma, uno Sposetti di lotta e di governo quello che ha stigmatizzato anche la non reazione della città all’annuncio del ministro Corrado Passera che l’aeroporto viterbese era stato cancellato. “Un piano – ha detto Sposetti – che è già lettera morta perché non è stato esaminato dalla conferenza Stato-Regioni e non lo sarà più prima delle elzioni di domenica prossima”.

E allora? Sposetti confida nella vittoria del Pd sia alle politiche che alle regionali (“Ne ho parlato a lungo col candidato presidente alla Pisana Nicola Zingaretti”) per rimettere sul tavolo lo scalo viterbese.

“Una decisione presa nel 2007, quando il ministro Alessandro Bianchi (c’era il governo Prodi) istituì una commissione interministeriale che produsse i suoi risultati. Per il Lazio due aeroporti: uno a Fiumicino e l’altro a Viterbo. Negli anni successivi – racconta ancora Sposetti – sia il Parlamento che le commissioni preposte alla programmazione hanno confermato questa ipotesi. Il Parlamento in particolare, anche su mia iniziativa, in almeno tre provvedimenti ha definito ruolo di Adr sugli interventi a Viterbo. L’Enac ha predisposto e approvato l’ipotesi di ristrutturazione del sistema aeroportuale italiano, poi è stato approvato il decreto sulle tariffe aeroportuali, che consente di reperire le risorse necessarie. Improvvisamente invece, il ministro Passera ha redatto un nuovo piano senza consultare le commissioni parlamentari e a governo dimissionario, modificando fortemente quanto deciso in precedenza. Un documento mai esaminato dalla conferenza Stato-Regioni. Quindi, quel documento non c’è già più”.

E allora? Sposetti ha predisposto un ordine del giorno da far approvare ai consigli comunali dei 60 centri della Tuscia, nonché dal consiglio provinciale per riproporre l’aeroporto a Viterbo. “Purché – conclude – la classe dirigente di questo territorio si svegli e abbia voglia di lottare, smettendola di piangersi addosso. Dobbiamo fare movimento. Quella per l’aeroporto deve diventare una battaglia del territorio. Chi vuole continuare a piangere, faccia un altro mestiere”. Chiaro, no?

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