Si sono dimenticati un paio di cose, ma come è noto la fretta è cattiva consigliera. Quindi diciamo pure che il bilancio è positivo. Anzi, ottimo. Almeno quello momentaneo. Proprio su queste colonne sono apparsi ieri e ieri l’altro due articoli di denuncia sulle pessime condizioni degli storici polmoni di Viterbo. In primis Villa Lante, coi suoi arbusti secolari che cadono come fichi secchi. Anche se poi il problema è l’esatto contrario: sono talmente tanto gonfi di acqua (qualcuno giurerebbe che li hanno annaffiati per una vita, nonostante la professionalità e logica impongano tutt’altro) che basta una ventata per abbatterli. Bene, forse alla Sovraintendenza è arrivata la notizia. E quindi in quattro e quattr’otto i cadaveri a terra sono stati spostati e messi in sicurezza. Missione compiuta. Ora si può lavorare sul resto. Dalla folle chiusura del lunedì al sito Internet, passando per una guida e un’apertura concreta al mercato turistico.
Quello che fa maggior piacere però è che Pratogiardino alle prime luci di ieri era uno specchio. “Sono arrivate due ditte – dice con un sorriso così quello che ci corre sempre, anche sotto Natale – una all’alba e una poco dopo. Era ora”. Non è dato interessante sapere chi prima e chi dopo, mica è una gara. Però va sottolineato che la Viterbo Ambiente s’è rimboccata le maniche. Via le cartacce. Gli scatoloni. Buste nuove ai secchi. Come detto in partenza, qualcosa è rimasto, ma si potrà sempre provvedere in futuro. La decenza invece è assicurata. “Ci si interroga su quanto durerà – aggiunge quello coi cavalli, che fa il suo raccogliendo i prodotti del pony – Però è stata una vera boccata d’ossigeno. Gli abitudinari hanno apprezzato, le attività anche”.
Non solo. La seconda azienda che ha varcato parco Lucio Battisti ha pensato allo smaltimento del verde. Un paio di camion hanno prelevato fascette, potature e pire varie.
Un favore in ogni caso lo doveva il Comune alla cittadinanza. E il segnale è stato dato. Forte e diretto. Alle lamentele son seguite le risposte. E anche qui c’è del gossip. Pare che un tecnico presente in loco per coincidenza abbia avvisato anzitempo i piani alti che sulla carta stampata (e più che altro su quella interattiva) all’indomani sarebbe stata guerra.
Ciò che la città chiede per il futuro comunque è una gestione oculata del verde pubblico. La possibilità, in sostanza, che tutto proceda con linearità. Senza arrivare a minacce o appelli disperati.
E ora sarebbe il caso di pulire anche gli angolini della giunta Michelini. Come? Cacciando gli esiziali vivaviterbicoli, of course.