31102024Headline:

Riccardo cuor di consigliere (regionale)

Riccardo Valentini

Riccardo Valentini

“Mamma, ho perso l’aereo”. Niente a che vedere col film di successo di ha riempito le sale cinematografiche qualche anno fa, bensì la costatazione di Riccardo Valentini che, dismessi i panni del docente universitario e dello scienziato, ha voluto indossare quelli di consigliere regionale. “Prima ero sempre in giro per il mondo – ha detto nel corso di un incontro che ha voluto per illustrare i suoi primi 126 giorni in questo suo nuovo ruolo – adesso invece sto a Viterbo. Da scienziato avevo a che fare con la soluzione di problemi astratti, ora tocco con mano i problemi veri, quelli della gente. Che ti rincorre anche per accelerare l’iter burocratico di pratiche che dovrebbero viaggiare da sole e che invece stanno inspiegabilmente ferme. In tutto questo però, c’è un’umanità che prima non conoscevo”. E ancora: “Il gruppo di cui faccio parte ha una prerogativa determinante: ascoltare le istanze dei cittadini e portarle all’attenzione del consiglio regionale”.

Insomma, sarà pure l’entusiasmo del neofita, Ma Riccardo Valentini da Tuscania questo suo nuovo incarico l’ha preso tremendamente sul serio. E si vede subito. Non è un politico di professione (e lo sottolinea) e da come parla si vede subito che non lo è. Per lui il politichese non esiste. “Un giorno – racconta – mi telefonò Zingaretti, proponendomi di far parte del suo listino. Un piatto prelibato per chi fa politica. Ebbi qualche dubbio, ma accettai quando lo stesso Nicola mi spiegò che stava scegliendo le persone in base al curriculm vitae. Insomma, cercava persone che avessero qualche competenza, e allora gli dissi di sì”.

Non è un politico Valentini, ma ha imparato in fretta l’arte di mandare messaggi. Forse perché prima lo faceva con le nozioni da inculcare nella testa dei propri studenti. Sicché, quando si mette a parlare dell’attività di questi primi tre mesi del consiglio comunale, evidenzia subito l’approvazione del bilancio che Renata Polverini aveva lasciato in sospeso per i noti motivi (“Era pure scritto male, ci è toccato anche metterlo in un italiano decente, che fosse cioè comprensibile”) e la riduzione dei costi della politica, col tagli degli stipendi ai consiglieri e ai direttori generali (“c’era gente che arrivava anche a 600 mila euro l’anno, ora il massimo è 140 mila”).

Poi, ecco il richiamo della foresta. Che, per uno studioso di ambiente come lui legato soprattutto ai cambiamenti climatici, vuol dire terra e agricoltura. “Si, la Regione vuole dare le terre agricole ai giovani. Sembra che in tutto il Lazio ce ne siano ben 20 mila ettari disponibili. Dico sembra perché l’Arsial non sa quante e quali sono le sue proprietà. Roba da matti. Ma ora si farà un censimento”. Bene, l’idea è quella di favorire una specie di ritorno alla terra. “Una volta – dice Valentini – i padri dicevano ai figli: studia o ti mando a zappare la terra. Oggi il mondo è cambiato e per fare agricoltura bisogna prima studiare. Perché per coltivare i terreni si devono usare le tecnologie che il progresso mette costantemente a disposizione. E io vedo che esiste un interesse dei giovani laureati a questo tipo di esperienza. E allora, la Regione sta pensando di affittare i propri terreni e di favorire un certo credito agevolato a chi vuole cimentarsi in questa intrapresa, che in un certo senso rappresenta il futuro. Contoiamo di fa ruscire a ottobre i primi bandi”.

C’è poco da fare, è verde il colore preferito da Valentini. Che mette nel mirino anche le ville e le dimore storiche con i loro fantastici giardini. “La Regione si propone di incentivare quelle dei piccoli comuni – ha patto che venga firmata una convenzione per farne un uso turistico”. Già, e intanto il professore ha contribuito a salvare la siepe di villa Mariani a Vasanello. “Oggi vedrò il sindaco – dice ancora – per trovare una soluzione che sia soddisfacente per tutti”.

E’ un vulcano Valentini. Che parla pure di green economy, di case della salute, del coordinamento regionale per la protezione civile, della appena approvata legge sulle ludopatie e dell’arsenico. Già l’arsenico, per il quale – lo ribadisce ancora una volta – i dearsenificatori non potranno mai essere la soluzione finale. Sono costosi e abbisognano di continua manutenzione. “In tutta Europa – dice – ci si approvvigiona dai bacini idrici”. E il lago di Bolsena è lì che aspetta.

Infine rassicura la platea su rifiuti e Trasversale. “Con gli impianti esistenti – afferma – e la differenziata da portare dal 22 per cento di oggi al 65 per cento di domani, i problemi non esistono. Per la Trasversale l’assenza dell’assessore all’incontro col ministro è stato solo un incidente di percorso. Ma l’accordo col Governo sarà firmato entro il 2 settembre. E io sorveglierò”.

Insomma, anche se ha perso l’aereo Valentini sembra destinato comunque a volare. Ma avverte: “Attenzione, non ci può esser sviluppo se noi non ci crediamo. Tutti insieme. Solo così si può crescere”. E lui ci crede. Fino in fondo.

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