Il gran giorno è arrivato. Questa mattina alle ore 11 il nuovo consiglio comunale viterbese targato Leonardo Michelini avrà il suo battesimo . Per molti consiglieri sarà il primo giorno di scuola, ma per Viterbo questa legislatura rappresenta una novità assoluta, giacché per la prima volta da quando è stata istituita l’elezione diretta dei sindaci (vale a dire dal 1995) sullo scranno più alto di palazzo dei Priori siederà un primo cittadino di centrosinistra.
Una vera e propria rivoluzione, decretata da un voto democratico che ha sentenziato la voglia di cambiare marcia. Per questo le aspettative su Michelini sono molte e il sindaco sa che non dovrà deludere quelli che gli hanno dato fiducia, ma anche gli altri.
L’inizio è stato incoraggiante, anche se non sono mancati gli imprevisti. La tegola del buco provocato da Esattorie spa in primis, qualche problemuccio di non poco conto sulla sponda prettamente politica, laddove il più votato nella lista del Pd, al secolo Francesco Serra, si è messo a fare le bizze nella ricerca della sua giusta collocazione.
Alla fine farà il capogruppo (relegando il povero Aldo Fabbrini, che già ci aveva messo la bocca, al ruolo di vice), dopo aver rifiutato a più riprese l’incarico di assessore e aver chiesto – senza ottenerlo – quello di presidente del consiglio comunale.
Già perché ieri sera, alla vigilia dell’assise inaugurale, c’è stato un summit tra i gruppi consiliari del Pd, di Sel e delle liste civiche Oltre le mura, Diritti civici e Viva Viterbo: è stato deciso che il voto per eleggere il presidente del parlamentino viterbese andrà a Filippo Rossi, come da accordi preelettorali. Su questo Michelini è stato chiaro, affermando che aveva tutte le intenzioni di mantenere la parola data. Tutti d’accordo, meno uno: Mario Quintarelli, che per un attimo aveva sperato in cuor suo di diventare l’ottavo assessore.
Il pronunciamento di ieri sera dovrebbe (il condizionale, in questi casi, è sempre d’obbligo) mettere al riparo la maggioranza da eventuali sorprese, giacché ieri mattina – nel corso di una trasmissione radiofonica – Claudio Ubertini, consigliere Pdl, aveva fatto balenare l’idea che il suo gruppo potesse votare per Francesco Serra, tanto per provocare qualche piccolo sisma sul fronte opposto.
Comunque sia, stamattina si vedrà come andrà a finire. Tutto pronto per il varo della nave che si appresta a solcare le onde di un mare tutt’altro che tranquillo (i problemi da risolvere solo innumerevoli), ma che può contare su un buon nocchiero e su una ciurma piena d’entusiasmo. Per ora è doveroso fare gli auguri, poi arriveranno anche i giudizi.
Provo incommensurabile e immenso disgusto per il trasformista, voltagabbana, avido di pubblici denari Filippo Rossi da Trieste.
Pochi minuti fa è stato eletto alla presidenza del consiglio comunale il malfamato energumeno di origini triestine, che ha così brillantemente risolto il problema della stozza per il prossimo lustro.
Primo gesto significativo del neopresidente del consiglio: far abbassare i cartelli di protesta a un gruppo di dipendenti, tra pochi giorni senza lavoro, di Esattorie. Forte con i deboli e debole con i forti, il Sor Filippo Rossi da Trieste.