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Viterbo: “terra di belle donne e belle fontane”.Vi nacque Lina Cavalieri

Lina Cavalieri

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,17.8.24

Nacque nella nostra Città, la donna definita ai suoi tempi, la piu bella del Mondo, Come fu descritta Cleopatra la più bella del mondo antico, Lina Cavalieri lo fu nei tempi della Belle Epoque.

Si conferma pertanto Viterbo come “terra di belle donne belle fontane” come sempre mi diceva mia Madre nella sua orgogliosa viterbesità.

Nacque a Viterbo il giorno di Natale del 1874 da padre di professione assistente edile e da madre sarta originaria di Onano. La bellezza della madre, che provocò in un focoso viterbese morbose attenzioni, fece si che la famiglia Cavalieri si trasferì presto a Roma. Qui, le sue doti canore, che manifestava durante il modesto lavoro di sarta, furono comprese dal maestro di canto Arrigo Molfetta che la sedusse e da lui ebbe a 17 il suo unico figlio Alessandro che le fu vicino negli ultimi anni della vita. Moriì a Firenze durante un bombardamento aereo il 7 febbraio 1944.

Finale tragico per una vita spesa nel melodramma.

Oggi, aViterbo, cui spetta il primato cittadino di aver dato natali ad una spendida donna che fece impazzire il mondo a cavallo del XIX e XX secolo, Lina Cavalieri è praticamente dimenticata.

Ad essa, a Viterbo non è stato intitolato alcun teatro, certamente si doveva almeno installare a suo ricordo un’ erma nel foyer del teatro “UNIONE”.

Nel palazzetto dove nacque, nessuna targa a ricordo, nessuno mai ha pensato di ricordarla in una toponomastica cittadina (L’attuale assessore, suo collega, nel canto lirico è avvisato !).

Essa ha rappresentato il “bello” in assoluto negli anni in cui tale concetto aveva significato Fu femminista d’antan per il suo modo di comportarsi autonomo, autoritario negli affari e nei sentimenti. nonostante modeste origini, aveva acquisito i modi di gran dama, ma non affettati, spontanei per cui venne apprezzata ospite presso le Corti Europee non solo per esibirsi come cantante, ma come principessa.

La sua bellezza le consentì di avere ben 840 proposte di matrimonio. Ebbe cinque mariti, ma la sua insoddisfazione per una vita da “donna di casa” e ed i continui viaggi all’estero per le tourneè, non fece durare alcun matrimonio, nemmeno con Campari della nota casa delle bevande o con un miliardario americano e con principe russo che ne fu il primo. Per lei uscì pazzo.Fu legata in matrimonio al tenore Lucien Muratore dal 1913 al 1927, l’unico che durò come marito.

Essa ha rappresentato nel mondo della sua epoca il “bello” in assoluto, quindi, per la sua biografia, fatto conoscere a qualcuno, per il suo luogo di nascita: Viterbo.

Fu donna di spettacolo totale.

Ma chi fu veramente Lina Cavalieri ?

Difficile condensarlo in poche righe. Di Lei si è scritto molto. D’annunzio, nel suo romanzo “Il Piacere” la ipotizza come una Venere.

Molte le pubblicazioni ad essa dedicate anche in tempi recenti quando il suo femminismo è stato scoperto. (Vedasi Franco Di Tizio, Lina Cavalieri, la donna più bella del mondo. La vita 1875-1944, prefazione di Dacia Maraini, Chieti, Ianieri, 2004.)

Al Salone Margherita di Roma,i primi successi, quindi il trampolino per il successo in Europa. A Parigi, alle Folies Bergère cantava canzoni napoletane accompagnata da un’orchestra di soli elementi femminili. Un forma di femminismo d’antan.

La sua popolarità di canzonettista, non solo per la bella voce, ma per la sua bellezza, il suo modo di esibirsi in pubblico con temperamento focoso e spigliato, fu subito notata ed apprezzata dal pubblico.

Il suo modo di comportarsi, altamente scenico nello spettacolo, era invece da grande principessa per portamento, nonostante le sue umili origini viterbesi.

Era una buona soprano, anche se non eccezionale, ma la sua bellezza ed il valore scenico della recitazione, che attraeva il pubblico, l’aveva resa protagonista delle più celebrate opere liriche.

Debuttò nella Boheme di Puccini al San Carlo di Napoli nel 1900 per poi cantare nei maggiori teatri del Mondo, le opere liriche di maggiore importanza. Fu tra le primi attrici della nascente arte del Cinematografo. Un suo primo film da protagonista “Mano Lescaut” per la regia Herbert Hall Winslow nel 1914. La Paramount volle fare un film su di lei, ma durante il periodo della ” Seconda guerra mondiale” non fu possibile. La location delle riprese era a Firenze, dove in un bombardamento della sua villa trovò tragica morte con il suo impresario Arnaldo Pavoni cui si era sentimentalmente legata.

Non sappiamo se mai tornò a Viterbo.

In anziana età scelse Rieti, presso la villa Cappuccina scelto come suo buen refugio e come suo museo personale in compagnia del figlio Alessandro, ufficiale dell’Esercito in congedo.

Oggi, la sua Città di nascita non può però, dimenticarla.

PS: Chiunque abbia notizie della presenza a Viterbo della sua famiglia e quella di sua madre Teonilla Peconi (1848/1931) di Onano, ci faccia conoscere ogni particolare scrivendo alla Redazione di questo giornale (redazione@viterbopost.it) o al suo Direttore (marleg@mclink.it).

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