21112024Headline:

Si parli l’italiano: stop a declinazione al femminile di cariche pubbliche e professionali. Presto una legge a difesa della lingua

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,23.7.24

L’italiano, certamentee tra i migliori idiomi del mondo, rischia l’estinzione.

Derivato dal latino, modificato nei secoli da influssi nord europei, resta la lingua al mondo con il vocabolario più ricco e completo.

Pertanto, inutile aggirarlo mediante uso di termini inglesi (salvo per la tecnica) e sopratutto, solo per una becera esigenza di parità di genere declinare al femminile cariche pubbliche e professionali,etc.

Di sicuro, un’ avvocato donna è sempre stata chiamata avvocatessa e nessuno mai se ne è scandalizzato anche se la delinazione ampliata di “essa” sempre provenire dal mondo animale quando la femmina de leone di chiama leonessa.

Comunque è stato un errore, ma ben peggio chiamare un avvocato con la declinazione in a.: avvocata, un sindaco, sindaca, un prefetto, prefetta, un questore, questora e via discorrendo.

Alcuni sostantivi italiani sono neutri e tali debbono restare.

Vi immaginate un colonnello donna chiamata colonnella, o un ammiraglio ammiraglia qual fosse non un comandante ma la nave stessa (appunto: nave ammiraglia e quella al comando di una flotta). Per non parlare di aviatore in aviatora (ricorda l’influenza aviaria). Del resto, mai nessuno al declinato al maschile autombilista in automobilisto, o autista in autisto (ricorderebbe una malattia), peggio, motociclista in motociclisto, per cui mai nessun uomo se ne è mai lamentato avere la sua qualifica al femminile..

Perchè, per un femminismo di accatto, si vuole imbastardire una lingua che fu di Dante e dei più grandi letterati della storia ?

Una recente proposta di legge intende porre riparo alla ridicola declinazione in “a” di tanti sostantivi in uso corrente, ma purtroppo, si è già assistito ad un incremento di tale pratica da parte di chi vuol fare “buona figura” ed essere a la page sia nei media scritti e parlati in ogni dove.

Nella presentata proposta di legge è prevista una multa sino a 5mila euro. Forse un po troppo, anche se scovare i trasgressori dalla lettura di un giornale non sarà difficile un’identificazione del colpevole. Ma poi chi paga ?

Vedremo, nella discussione,prima nelle Commissioni parlamentari e poi in Aula della Camera e del Senato, chi si opporrà e voterà contro. Non è difficile capire che saranno proprio i partiti della sinistra, oggi, come sempre, nemici della conservazione dei valori nazionali italiani, tutti compresi ed anche del nostro idioma che il mondo ci invidia e che molti all’estero stanno imparando a conoscere per meglio apprezzare la nostra letteratura.

PS: nelle colonne di questo giornale mai la signora Frontini è stata chiamata la Sindaca, ma sempre, correttamente la Sindaco come l’Accademia della Crusca insegna.

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