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Proposta per un museo a Viterbo: quello della Guerra

Una particolare proposta

I Lavori di tombinamento a Via Marconi

Redazione

Viterbo,17.1.24

Ogni 17 gennaio, anche dopo ottanta anni. nessuno vuol dimentticare Viterbo Città martire della seconda guerra mondiale bombardata e distrutta, ma, perchè questo ricordo non sia solo legato alla data del 17 gennaio, ma ogni giorno, sarebbe un’idea renderlo sempituro mediante la costituzione di un museo, che non ricordi solo la suddetta fatidica data, ma ricordi gli episodi che videro protagonista la Tuscia dal 1943.

Ma dove possibile installare un museo a Viterbo ?

Non è che nella Città manchino sedi idonee , ma, una in particolare, vale da essere prese in considerazione.

Parliamo quindi di locali sottostanti viale Marconi, all’interno del cavedio creato dal tombinamento del fiume Urcionio dove vennero istituiti rifugi durante l’ultima guerra, precisamente un soppalcato al di sopra del corso d’acqua, L’accesso a questo locale era assicurato da una discesa dalla odierna p.zza della Repubblica, dove i cittadini potevano porsi in scampo al suono dell’allarme aereo ed attendere il fine allarme seduti su panche di legno.

Qui sono transitati centinaia di cittadini, Qui, proprio nella infausta giornata del 17 gennaio 44 hanno trascorso ore d’ansia per poi, all’uscita, a cessato allarme, vedere la Città distrutta proprio nel quadrante nord.

Qui, pertanto, con tutte le possibilità del caso, esclusa la possibilità di un’esondazione del fiume Urcionio che passa sotto e della cui attuale portata non paiono esserci problemi, potrebbe crearsi un suggestivo Museo della guerra, con la iscrizione sulle pareti di tutti i civili viterbesi periti per fatti di guerra, nonchè mostra fotografica delle distruzioni della Città a perenne monito di ciò che una guerra è capace di fare in termini di lutti e distruzione.

Non sappiamo quanti viterbesi conoscano che sotto i loro piedi a Via Marconi scorre un fiume e che nell’ampia volta che si è creata dal suo letto all’attuale piano stradale (circa 20 mt.) è esistito un rifugio antiaereo. Un’ipotesi anche per far conoscere una Viterbo sconosciuta.

L’dea c’è. Vediamo di studiarla per renderla effettiva.

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