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Venerdi 10 novembre h. 13: tenuta una riunione carbonara promossa dall’ENAC sull’Aeroporto di Viterbo

Solite chiacchere da "salotto", nulla più

Il presidente ENAC avv. Di Palma nel suo ufficio

Redazione

Viterbo,11.11.23

Senza che nessuno della stampa viterbese ne sia stato avvisato con un “regolare” comunicato stampa da parte degli organizzatori dell’evento, cioè l’ENAC Ente Nazionale Aviazione civile, tant’è che il nostro Direttore ne ha avuto notizia solo alle 18.10 del giorno 9 su una privata chat, si è svolta ieri, dopo le h. 13 (ora di pranzo !) un convegno sui destini dell’Aeroporto di Viterbo.

Nel capannone della MAX AVIATION, il cui titolare Massimo Testa è in piena intesa con il presidente pro-tempore dell’ENAC avv. Di Palma, sono convenuti il viceministro alle infrastrutture Bignami (FdI), il presidente della Commissione ambiente della Camera Rotelli, il funzionario ENAC Trombetti e, per i militari il generale Di Stasio ed il colonnello Spina. Avvisati all’ultimo, comunque presenti, per il comune di Viterbo il sindaco Frontini, accompagnata dall’assessore Franco, l’assessore regionale Lazio Rinaldi, il consigliere regionale Sabatini i consiglieri comunali Allegrini e Sberna ed il presidente ANCE Belli. Nessuno praticamente per il pubblico e per i giornalisti non avvisati per tempo dell’evento.

Praticamente, in questa riunione carbonara si è vista la sublimazione del concetto di rendere l’Aeroporto di Viterbo soltanto un aeroportino utile per pochi voli privati, senza altra prospettiva se non di scalo turistico con esclusione di ogni altra facoltà. Una capitis diminutio dello scalo viterbese soltanto poco più di dieci anni fa destinato diventare terzo scalo del Lazio. Qualcuno potrà dire: “consolamose co l’ajetto”.

Partiamo intanto cosi, cioè come aeroscalo regionale inserito in un network con altri altri 40 aeroportini locali e poi si vedrà. E’ certo che l’area di Roma nei suoi due aeroporti in servizio, Fiumicino e Ciampino, sia già al collasso e tale maggiore sarà in occasione del Giubileo del 2025 per non parlare dell’ EXPO del 2030, quindi necessario trovare un “alternato”.

E’ ovvio, che gira, gira, Viterbo potrebbe trovarsi nuovamente interessata al progetto di un terzo scalo. Ma certo non adesso.

Oggi, come ascoltato e riferito ieri dai relatori, la pista di Viterbo non potrà che essere utilizzata per voli civili minori per cui saranno necessari interventi di riqualificazione dei raccordi e delle aeree di sosta per un spesa di oltre un milione di euro, Una romanella di ciò che già esiste.

Nulla più, nessun allungamento della pista principale 04/22, nessun’aerostazione. In pratica una gattopardiana soluzione:
«”Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”, così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo“.

Dalla Frontini e da Sabatini solo frasi di circostanza.

In conclusione, l’evento ENAC di ieri a Viterbo è stato praticmente un nulla di fatto.

Il vero vincitore della giornata di ieri ? Massimo Testa, titolare della MAX Aviation che ha un interesse commerciale sul sedime aeroportuale viterbese (riparazione refitting di piccoli aeromobili) che potrebbe essere danneggiato dalla realizzazione di un “grande” aeroscalo.

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