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Emergenza cinghiali, siamo all’anno zero.Si parla, si parla, ma non si conclude nulla

E' giunta l'ora di fare qualcosa, ma non sembra arrivata.

Non basta mettere un cartello

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,18.10.23

Sono almeno dieci anni che si scherza con la presenza di cinghiali in città e sono dieci anni che il problema si è aggravato ed ancora oggi, risulta, che nessun provvedimento utile sia stato adottato.

Il Consiglio comunale straordinario di Viterbo di martedi scorso è stato la cartina di tornasole che per la soluzione del problema non ci sono soluzioni, ma solo chiacchere ed addirittura scaribarile tra amministrazioni publiche.

L’inerzia del Comune di Viterbo, a detta della Sindaco deriva da quella della Regione e quest’ultima ribatte che nei centri urbani spetta al sindaco provvedere, quindi, un batti e ribatti che non risolve nulla. Infatti, la conclusione del Consglio comunale è stato: NULLA.

D’accordo, che nel quadro generale del territorio, la competenza del governo della caccia sia della Regione Lazio, cioè dell’ente “proprietario” della selvaggina, però, la cattura all’interno dei centri urbani, compete ad ogni sindaco.

Ricordate l’accalappia cani ? Era di istituzione. E qui il busillis del problema.

La Regione ha emanato provvedimenti già da anni, però, con l”opposizione degli animalisti, non ha potuto fare molto, soltanto autorizzare gli agricoltori in possesso di licenza di caccia di poter abattere gli ungulati nei loro terreni, quindi aver provveduto in alcuni fondi sottoposti a riserva di gabbie per la cattura per poi “trasferire” altrove gli animali, ma nulla di utile per bloccare la proliferazione, ma solo spostare il problema. La Regione, però, Regione, che ha competenza per la caccia, non ha mai ,aleno tentato, di provvedere per estendere il periodo di caccia, attualmente è possibile dal 1 novembre sino al 31 gennaio nei soli giorni permessi.

Ecco dove la Regione ha mancato. Un prolungamento della stagione di caccia al cinghiale, che è possibile solo nella pratica della “cacciarella”, cioè in gruppo, deve essere almeno dall’inizio della stagione venatoria, cioè da metà settembre a fine febbraio., Questo poteva essere il “minimo sindacale” per consentire lo sfoltimento dei cinghiali, come pure l’eccezione, per particolari riserve, di poter praticare un’ordinata caccia ordinaria.

Bene, un qualsiasi ambientalista dirà che l’istituzione di riserve è utile per la preservazione delle specie vegetali ed animali, ma, nel caso che si sta verificando, cioè la proliferazione incontrollata di una sola specie di animale, diventa proprio quello che si vuole evitare, cioè l’allontamento dal territorio di presente fauna stanziale, ma pure “favorirne” vedasi il lupo, l’unico animale “nemico” del cinghiale, ma non solo.

Praticamente nel nostro sedime comunale esiste la Riserva Regionale dell’Arcionello che comprende praticamente la parte cittadina sudest del Comune,di Viterbo include il monte Palanzana, il fosso Urcionio per centinaia di ettari. Era pertanto compito della Regione, “titolare” della riserva, proteggerne la fauna ed impedire che questa possa poi fare ingresso in città.

Ma nulla. Su questo punto ha ragione il Comune di Viterbo, ma lo stesso Comune, però, non ha ragione quando non ha attivato qualcosa di utile per la cattura degli ungulati in città e preservato i cittadini dalla presenza di animali selvatici dannosi per la salute degli stessi e per l’ambiente cittadino.

Al bando le chiacchere.

La Regione,mediante la Direzione in provincia di Viterbo della Riserva naturale dell’Arcionello, si muova per consentire l’eccezionale esercizio venatorio al cinghiale da settembre a febbraio, autorizzando squadre di cacciatori, che con la pratica della “cacciarella”, in particolare nella parte alta della riserva (zone intorno al “meleto), possa limitare la proliferazione selvaggia, mai avvenuta nei tempi ante bandita di caccia ed altresi il Comune di attivare la cattura in città di ogni specie di selvaggina con il conseguente necessario abbattimento, cosi come sempre avvenuto per i cani sciolti.

Non crediamo possano esserci altre possibilità per la soluzione di questo grve problema.

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