di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,3.9.23
Benchè il processo di canonizzazione di Santa Rosa da Viterbo non sia ancora giunto a definizione quantunque iniziato oltre cinque secoli fa, per tutti la piccola viterbese del 13° secolo è “santa subito”
Il processo canonico stenta proseguire per la difficoltà di documentare i miracoli ad essa attribuiti, ma confermati dal credo popolare, questo, però, non basta per “l’avvocato del diavolo” (cosi si chiama nel procedimento canonico chi si si oppone alle tesi del postulatore) per dare il placet alla canonizzazione di un santo nella Chiesa Cattolica.
Quest’anno, però un altro miracolo Santa Rosa l’ha compiuto.
Finalmente, dopo un anno di incompresioni tra Prefettura,Comune e Sodalizio facchini, pace è stata fatta. Il Trasporto di stasera potrà farsi senza complicazioni “burocratiche” e sopratutto con la massima sicurezza che si impone per un evento di massa.
Miracolo quindi, quando sino a pochi giorni fa nuvoloni (non meteo, però) si addensavano minacciosi che mettevano anche in dubbio la possibilità di rispettare la data fatidica del 3 settembre per il tradizonale Trasporto.
Ma, personalmente, ritengo altresi un Miracolo quello che si compie ogni anno, cioè il trasporto della Macchina di Santa Rosa, un campanile che cammina nelle strette vie cittadine e sopratutto poi nella finale irta salita.
Un miracolo, quindi anch’esso, perchè le leggi della fisica sarebbero contro un simile evento, sia per la portata del peso di oltre 50quintali a dorso di uomo,che per l’altezza della costruzione con una modesta base di soli 4 metri.
Questo dovrebbe bastare ai trinariciuti componenti del Processo canonico per finalmente proclamare Santa la nostra concittadina che attende da secoli essere celebrata sugli altari benchè ad essa sono intitolate chiese ed a Roma una Parrocchia in zona Cassia.