di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo, 3.8.23 -Torniamo sulla “questione” della rotonda di S.Lazzaro, forse l’unica al mondo di generare ingorgo al traffico veicolare, quando proprio la soluzione “rondò alla francese” è nata per evitarlo.
Allora, visto che nessuno della Giunta parla di qualcosa che possa sistemare gli errori progettuali ed esecutivi di questo impianto, i cittadini viterbesi vogliono sapere come e perchè è stata compiuta questa opera e sopratutto chi l’ha pagata, omologata e collaudata.
Mettiamo alla prova la Sindaco Frontini di rendere effettiva la sua promessa in campagna elettorale e cioè fare del Comune una “casa di vetro”
Non vogliamo sapere, nome e cognome di colui che ha progettato l’impianto Rotonda sulla Cassia nord, altezza S.Lazzaro, ma perchè sia stata realizzata e perchè questa appare favorire l’ingresso verso il nuovo centro commerciale. anzichè coordinare il traffico sud-nord della Cassia Non vogliano, nemmeno conoscere nome e cognome di chi, negli Uffici tecnici del Comune, l’abbia prima approvata ed omologata e di chi, incaricato di collaudarla, l’abbia fatto, quando ormai il problema ingorgo al traffico attorno alla rotonda era una realtà. Non vogliamo mai mettere qualcuno sulla gogna, ma almeno da costoro avere delle scuse.
Errare humanun est, dibolicum perseverare.
Ormai verificato che la Rotondo di S.Lazzaro non funziona, vogliamo sapere, sempre dalla Sindaco se ci sono programmi per una correzione dell’impianto del tipo: diminuirne il diametro ed allargare le corsie tagliando i marciapiede laterali, cosi tentando rimediare alla primitiva somarata progettuale.
Aspettiamo commenti su queste note da parte dei cittadini, ma sopratutto assicurazione che il problema è all’attenzione del Comune, quindi, vedremo, se questo è casa “casa di vetro” o l’ennesima promessa fatta in campagna elettorale, ma non mantenuta