20092024Headline:

Andiamo a vedere il “Grancaro” sul Lago di Bolsena il 9 e 23 luglio

Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo,1.7.23

L’ing.Fioravanti di Bolsena, padre dell’archeologia subacquea cosi come definito in campo internazionale, ebbe alla fine degli anni 60 scoprire un villaggio preistorico sulle sponde orientali del Lago di Bolsena.

Per l osservazione fatta sulle rive, Fioravanti, ebbe osservare che tracce di passaggio di carro incise sulla roccia partivano da terra e finivano in acqua. Perchè ?

Maschera, pinne e semplici bombole di aria dell’epoca, Fioravanti, aiutato dalla moglie, su mezzi propri, inizio scavi subacquei e trovò tutto quello che oggi si può ammirare nel Museo a Bolsena, Nei dintorni, su un fondale di circa 4 metri, a circa un centinaio di metri dalla sponda del lago (proprio dove oggi finisce l’unica strada di accesso), osservò che una piramide di pietre squadrate si elevava dal fondo sino alla superfice. Mistero cosa fosse quell’opera certamente frutto del lavoro dell’uomo. Forse un’altare, forse una sepoltura che serviva alla comunità lacustre di oltre tremila anni fa,

Un mistero che ancora oggi resta.

Pertanto, facendo attenzione al basso fondale che improvvissmente compare navigando sotto costa (responsabile di danni a natanti) ci ci può immergere in apnea ed ammirare quello che ormai di chiama comunemente nel gergo dei sub archeologi “ajola” proprio nei pressi della zona Gracaro (non Gran Carro) che prende il nome dal fatto che sugli scogli si trovano granchi.

Pubblichiamo il programma di visita

“Il sito sommerso protostorico del Gran Carro di Bolsena verrà aperto eccezionalmente al pubblico nelle giornate di domenica 9 e 23 luglio dalle ore 9.00 alle ore 13.00.L’evento è dedicato ad appassionati apneisti e sub che verranno guidati a visitare l’area dove si stanno svolgendo le ricerche subacquee da parte della Soprintendenza.L’immersione sarà preceduta da una breve conferenza introduttiva in cui verranno illustrate le ultime scoperte.Ad accogliere i visitatori ci sarà il personale afferente al Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza, i subacquei esperti del Centro Ricerche di Archeologia Subacquea, e i restauratori subacquei della C.S.R. Restauro Beni Culturali.Il sito è raggiungibile dal km 107,2 della Via Cassia lungo la strada sterrata che porta sulla riva del lago di Bolsena.Si raccomanda a tutti i partecipanti di munirsi di maschera, pinne, o attrezzatura da sub propria (potrà essere fornita bombola o ricarica esclusivamente su richiesta).Per una migliore organizzazione è gradita la prenotazione.Per infoè possibile contattare la dott.ssa Barbara Barbaro via mail: barbara.barbaro@cultura.gov.it. “

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