di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,27.6.23
Riemerge ogni tanto il “problema” delle Croci poste in vetta delle montagne, usanza probabilmente millenaria, un atto di fede dell’epoca, ma oggi contestato proprio per il segno religioso cristiano del messaggio.
Il Club alpino Italiano che si era dichiarato favorevole all’usanza, ha corretto l’opinione, pubblicando un articolo di recente apparizione sulla sua rivista destinata ai soci.
Da anni, però, i vescovi delle Diocesi alpine dove la pratica di installare croci sulle vette è costante, avevano fatto osservare la loro contrarietà perchè sarebbe stato pure possibile che qualcuno avrebbe chiesto porre simboli di altre religioni. Quindi, permesso per nessuno. Restino quelle che ci sono.
Nelle nostre vicinanze la immensa Croce posta sul monte Amiata, la cui illuminazione venne attivata via radio da Papa Pio XI°, è addirittura visibile con un binocolo, per non parlare quella del Pratomagno, sempre in Toscana, grande come un palazzo. Nella Tuscia, una semplice croce in legno venne posta sul monte della Palanzana nel 1932 dagli Scouts (allora giovani Esploratori), poi aggiornata con una in ferro nel 1964 e finalmente dal 2017 con una in legno. Sul monte San Valentino una corice brilla di notte perchè collegata alla rete elettrica.
Però vediamo il perchè la collocazione di una croce su un monte non rappresenti un segno religioso cristiano, ma l’eposizione di un simbolo di unità culturale europea occidentale. Ha bene sottolineato il fatto il noto giornalista Mieli, di religione ebraica, che appassionato di montagna, al giungere in vetta, la presenza della Croce gli da senso di pace e tranquillità.
Pertanto, senza esagerare nelle misure, che possono turbare l’ambiente naturale di una vetta e lo skyline di una montagna, bene che si pongano, come per es.bandiere, croci, che rappresentano il simbolo della Europa, cosi come in altre parti del Mondo, i musulmani espongono la Mezzaluna, gli ebrei la stella di David o la menorah (candelabro a sette bracci), o i Budda in Asia. Questi simboli non solo religiosi, ma segno di appartenenza culturale.
Giungere in vetta, alla fine di un cammino anche arduo e trovare una Croce, rappresenta per l’alpinista il raggiungimento di un luogo di pace, serenità.
Allora, perchè proibire l’installazione di una Croce ? Perchè confondere il simbolo croce come un messaggio cristiano, quando invece è anche un simbolo di pace ?
Cosa più di una croce puo dare questi sentimento ?