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Il CSM-Consiglio superiore della Magistratura: due pesi, due misure

Per il CSM, le donne vittime di abusi sessuali devono restare zitte

Il palazzo di p.zza Indipendenza

Redazione

Viterbo,22.2.23.

E’ quello praticato dal supremo consesso del CSM che ha “giudicato” l’operato della PM Alessia Sinatra incolpata aver riferito a dr.Palamara la sua disavventura che l’aveva vista oggetto di un’aggressione sessuale da parte del Procuratore generale di Firenze dr. Giuseppe Creazzo.

Ricordiamo quanto accaduto. In occasione di un convegno tenutosi in un albergo, il Dr.Creazzo, nell’ascensore aveva tentato un approccio sessuale con la sua giovane Collega Sinatra. Quest’ultima non aveva denunciato il fatto, ma ne aveva parlato con l’allora capo della Unicost Palamara, che, finito sotto inchiesta aveva permesso di conoscere del fatto.

La sezione disciplinare del CSM aveva aperto un procedimento a carico del Creazzo che se la cavò un un “buffetto”, cioè solo la perdita di mesi due di anzianità.

Però, adesso, ad oltre due anni, la stessa sezione disciplinare ha inflitto alla dr.ssa Sinatra, parte offesa del comportamento indecente del Dr.Creazzo, ad una censura, cioè, in pratica ad una penalità bella e buona e pregiudizievole per il progresso in carriera della giovane magistrato.

Il comportamento della Sezione disciplinare del CSM si è dimostrata maschilista, cioè ha perdonato il comportamento di un maschio nei confronti di un’indifesa donna e nei confronti di questa, parte offesa di una molestia sessuale, ma l’ha condannata per aver tenuto comportamento “gravemente scorretto” per il solo fatto aver narrato il fatto.

Indubbiamente, quod licet Jovi non licet bovi. Aver narrato da parte di un semplice magistrato di un fatto indecente commesso da un alto magistrato, per il CSM è una lesa maestà che va sanzionata.

Certamente per il CSM, usando il guanto di velluto nei confronti del colpevole di un incivile comportamento sessista, non ha esitato censurare la vittima.

Il mondo della politica si è unitariamente dimostrato esterrefatto per aver constatato che, ancora in alcuni consessi, nella specie di uno, il CSM, organo costituzionale, è dovere delle donne vittime di molestie stare zitte.

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