di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo 11.2.23
Con enfasi, addirittura al Quirinale, è stata solennizzata la giornata del 27 gennaio: Giorno del ricordo della Shoa, il 10 febbraio, anche durante il Festival di Sanremo, il 10 febbraio: Giorno del ricordo delle vittime delle foibe istriane, ma l’11 febbraio, una volta solennità civile con orario ridotto negli uffici ed esposizione di bandiere anche sui mezzi del trasporto locale della città di Roma, nessuno. Eppure, nelle scuole di ogni ordine e grado, non mancava un professore di storia che non ne facesse cenno.
Eppure, il “Patti Lateranensi” sono ancora oggi giorno da ricordare non solo per i cattolici, ma anche per i laici. Fu l’affermazione del concetto: Libera chiesa in libero stato, che nato in Svizzera nel 1826, fu ripreso da Cavour all’inizio del suo governo, ma che trovà in Italia applicazione solo nel 1929
Quel giorno: 11 febbraio 1929 è stato firmato un accordo storico: la nascita dello Stato città del Vaticano. Dopo 60 anni finiva la “questione romana”, cioè il dissidio tra sede papale e regno d’Italia dopo laboriose trattative del governo italiano del tempo con la Segreteria di stato della Santa sede.
La firma del Concordato Stato-Chiesa apposta dal Capo del governo Cav. Mussolini e dal Cardinal Gasparri non solo creò lo stato Città del Vaticano, libero ed indipendente, ma restitui dignità alla religione cattolica riconosciuta come religione di stato, assicurò ai sacerdoti libertà di culto, quindi il riconoscimento di un assegno per i parroci riconosciuti come assistenti spirituali delle popolazioni, e tanto altro, come la restituzione dei beni ecclesiastici incamerati a Roma dopo il 1870, totale libertà di culto ed il riconoscimento delle feste religiose cattoliche come feste nazionali
Soltanto nel 1984, i Patti Lateranensi vennero aggiornati sotto il governo Craxi, ma restandone sostanzialmente immutate le clausole fondamentali.
Una ricorrenza, quella appunto del 11 febbraio di ogni anno da non dimenticare.