di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,24.12.22 –
Ad ogni vigilia di Natale ci si chiede il perchè i bambini aspettino l’arrivo di Babbo Natale e meno di Gesù per ricevere i doni materiali richiesti con le “classiche” letterine.
Ad un credulone si usa dire: “Ma che credi a Babbo Natale !”
A mio nipote, ormai scafatello, ma a conoscenza del catechismo cristiano che gli ha consentito ricevere la Prima comunione, ho rivolto la domanda: “Credi ai santi ed a Babbo Natale ?” Risposta: “Nonno, ai santi si, ma a Babbo Natale proprio no”. Ti sbagli:”Babbo Natale è un santo” “Ma perchè ?”, risponde: “Quel vecchietto vestito con i colori della Coca cola sarà pure un santo perchè porta i regali, ma che sia un santo vero e proprio non ci posso credere” Bene, dico io, “Ti faccio ricredere” ed ho iniziato a spiegare.
Nell’anno trecento dopo Cristo un vescovo cristiano che si chiamava Nicola, che teneva la diocesi di Myra in una provincia dell’Impero Romano d’Oriente (oggi Turchia), compì un miracolo e precisamente fece tornare a vita tre fanciulli che erano stati uccisi e fatti a pezzi da un oste che in periodo di carestia ne offrìva le carni agli avventori.
Nel sacco con il quale è rappresentato in alcune rappresentazioni pittoriche, riportò ai genitori i fanciulli vivi e vegeti, da li divenne protettore dei bimbi.
Il Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato legato alla figura del vecchio portadoni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.
Ecco, come, dal buon vescovo santo derivò misteriosamente nel Nord Europa il mito di Babbo Natale li chiamato Santa Claus dalla derivazione in lingua fiamminga di San Nicola tradotta in Sinterklaaas. Pertanto, furono proprio i nordeuropei ai quali va dato il primato di aver “scoperto” San Nicola protettore dei bambini di farne derivare il nome del Santo.
In molte parti del mondo, in particolare in Francia, Belgio, Polonia e da noi a Bari, nella vigilia della festa del Santo, cioè la notte del 5 dicembre, si distribuiscono i doni ai bambini, cosi saldando la tradizione di San Nicola con Babbo Natale come da noi appellato il biancorosso vestito vecchietto amato dai piccini.
Un particolare curioso è che la tradizione di Babbo Natale dispensatore di doni non è solo presente nel Vecchio continente dove è nata, ma si è estesa anche in Asia ed in particolare nelle Americhe, dove è tradizione vedere sfilare nelle strade degli States in prossimità di Natale una mega slitta meccanizzata che trasporta un Babbo Natale scampanellante per chiamare a se i più piccoli.
Conclusione. Mio nipote che non crede a Babbo Natale, ma certamente ai Santi ,si è ricreduto.
Credere a Babbo Natale è credere a San Nicola, cioè ad un Santo con la S maiuscola. Vallo a dire ai baresi !