Redazione
Viterbo,14.12.22 –
Ci sono voluti decenni perchè finalmente uno spreco assurdo di preziose acque termali a Viterbo venisse a finire.
La Regione Lazio, infatti, con Determina della Direzione ciclo dei rifiuti, pubblicata sul Bollettino della regione, ha approvato la chiusura del Pozzo Zitelle, cioè di quella portata accessoria di circa 5 litri secondo che avveniva dal 2015 dopo un primo intervento di chiusura, dopo che un’antica concessione mineraria era scaduta per non essere stata utilizzata per un progettato centro termale mai realizzato.
Il pozzo Zitelle, scavato appunto negli anni 50, aveva inizialmente una portata di oltre 15 litri al secondo di acqua calda termale che quasi da mezzo secolo è andata persa nelle zone circostanti ad ovest dell’aeroporto. Un vero spreco che peraltro determinava una riduzione di pressione ai pozzi circostanti utilizzati da esistenti centri termali, dalle Piscine Carletti al Bulicame.
Dopo il termine dei lavori di tombamento del Pozzo Zitelle, la inutile fuoriuscita di acqua termale verrà a cessare e di ciò ne beneficheranno le altre sorgenti (Piscine Carletti, Callara del Bulicame, pozzo S. Valentino, Pozzo Sant’Albino e pozzo Terme dei Papi) che, però, dovranno, prima della conclusione dei lavori essere monitorate dal Direttore di Miniera prof. Pagano per un periodo di un mese.
Risolto quindi, per adesso, un annoso problema relativo la presenza voluta o non voluta delle risorse termali della Città termale di Viterbo che da anni aspetta un generale riordino.