di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,6.11.22-
Un mio coetaneo conoscente, in mancanza del medico di base, avendo accusato una difficoltà fisica, è stato costretto recarsi al Pronto soccorso dell’Ospedale di Belcolle. Qui giunto, è stato sbattuto su una barella in una specie di astanteria affollata di pazienti in piena promiscuità (altro che preacuzioni Covid !) in attesa che qualcuno si prendesse cura di lui.
Passano le ore, nel frattempo a sirena spiegata arrivano ambulanze con malati e feriti a bordo, qualcuno con la macchina propria con il fazzoletto fuori dal finestrino. Lo scarso personale presente, dopo un frettoloso triage giudica a manda i pazienti dove ritenuto giusto siano assistiti.
Dopo ore al mio amico fanno una radiografia che poi risulta confusa con quello di un altro paziente. Succede anche questo.
Mi sono pertanto deciso andare di persona a vedere cose stessero effettivamente le cose, pertanto sono giunto alla “piastra” del Ponto soccorso dell’ospedale dietro il fabbricato principale.
Qui giunto, ho potuto osservare fuori dalla sala del Pronto soccorso un via vai di parenti ed amici dei ricoverati che si affollano per conoscere lo stato del loro congiunto, ma nulla. Sportello chiuso, anzi, ad un tratto un’energica portantina è uscita ed ha cacciato via tutti obbligandoli a starsene all’esterno, nel parcheggio, senza la esistenza nemmeno di una panchinao di un riparo..
Inutile aver informazioni sui ricoverati, a chi tenta di chiedere, la risposta è no.
A questo punto mi sono indignato. Difficile mi è stato restare “buono”,, mi ha balenato l’intenzione di andare all’assalto del fortino Pronto soccorso e scacciare il personale addetto come fece Cristo nel tempio. Cosa mi ha trattenuto, però ? Che se fossi rimasto contuso, prima di essere portato in Questura, avrei dovuto entrare nella bolgia dell’astanteria e forse dopo ore essere forse “assistito”, nel frattempo, però mi sarei potuto pure contagiare di chissà di quale morbo considerata la promiscuità dei pazienti. in attesa.
Tornando giù in auto verso Viterbo, ho considerato che una persona, che per sua sventura o per necessità, non essendo stato possibile per essa essere assistita dal medico di base, si rivolge al Pronto Soccorso di Belcolle, entra in una struttura di una nazione che si vanta far parte del G7 e pretende stare fra i “grandi”., ma che invece non lo è assolutamente.
Un Pronto soccorso ospedaliero come quello di Belcolle, (ma non è il solo, lo è in tutto il Lazio) , sarebbe disdicevole anche ad Asmara o giù di li.
Certo che bisogna pregare Dio di stare in salute, ma a maggior ragione lo devono fare i cittadini della Regione Lazio dove alla Pisana ancora “regna” una Giunta di cui fa parte un certo D’Amato che nei suoi anni di “governo” ha distrutto la sanità regionale. E pensare che c’è qualcuno che lo vuole proporre candidato alla presidenza della Regione. Evidentemente costui sta bene in salute e non ha conosciuto i Pronto soccorso del Lazio, perchè altrimenti, anzichè proporre l’Assessore D’amato alla presidenza, l’avrebbe mandato in punizione negli ospedali da lui malgestiti., privi di mezzi tecnici, medici, infermieri ed altro.