del Direttore
Viterbo,18.10.22 –
Le associazioni consumeristiche italiane sono sul piede di guerra, pronte a far valere i diritti dei consumatori di gas ed energia elettrica di fronte agli sconsiderati aumenti di questi ultimi mesi.
L’Autorità di controllo ARERA ha ricevuto centinaia di segnalazioni di aumenti tariffe avvenute in dispregio del “Decreto Aiuti bis ” dello scorso 10 agosto scorso ed ha deciso intervenire ufficialmente.
Infatti, Il suddetto decreto del Governo entrato in vigore il 10 agosto congela retroattivamente anche gli avvisi arrivati nei mesi precedenti e fino ad aprile 2023.
Quindi, una tirata di orecchie è arrivata giorni fa da Autorità Antitrust e ARERA a quelle società energetiche che a due mesi dal decreto, pensato per aiutare famiglie e imprese a sostenere i prezzi impazziti dell’energia, hanno fatto orecchie da mercante.
Magari anche a causa di una norma confusa.
Proprio nei giorni scorsi un discreto faldone con tanto di esposto era stato recapitato ad ARERA ed Antitrust dall’Unione nazionale consumatori, tra le associazioni più coinvolte dai reclami. E’ ancora presto per parlare di un’indagine vera e propria, ma certe segnalazioni di violazione del decreto Aiuti bis, o anche di «utilizzo improprio», come precisato nella nota congiunta di Antitrust e ARERA, del recesso del venditore e della risoluzione per eccessiva onerosità, hanno fatto scattare prima «un chiarimento su natura e vincoli» del decreto, poi la moral suasion, infine un avvertimento.
L’Autorità di controllo del mercato, infatti, «confida che le imprese del settore manterranno una compliance aziendale rispettosa della legge, ma è pronta ad intervenire qualora venissero adottate condotte lesive dei diritti dei consumatori e degli assetti del mercato». Mentre ARERA «richiama con forza al rispetto delle regole» ed «esorta ad un senso di responsabilità ulteriore invitando gli operatori a non sfruttare tali asimmetrie e i consumatori ad un uso corretto degli strumenti di agevolazione».
Occhi aperti quindi, se gli aumenti praticati dalle aziende erogatrici di energia (GAS ed Energia elettrica) sono avvenuti, quantomeno dopo il 10.8.22, vi sono possibilità di evitarne il pagamento e rivolgersi anche alla magistratura.
Il confronto del costo di un metro cubo di gas e di un Kw di elettricità può farsi facilmente raffrontando le “bollette” precedenti. Se c’è un aumento lo si potrà contestare ed addirittura rifiutarne il pagamento.