del Direttore
Viterbo.9.9.2022- Si dice di colui che nella vita non evolve il suo pensiero: inetto, fesso, ma anche chi lo cambia spesso e volentieri: voltagabbana. A Viterbo potrebbe giocarsi un torneo mondiale di questi ultimi.
Delle piroette politiche la nostra classe dei governanti ne ha piene le cronache. Inutile pure ricordarle.
Ma piroetta al 100 per cento appare quella di Paola Bugiotti stimata pianista e dirigente scolastica appassionata di politica. Era una berlusconiana di ferro, figura storica a Viterbo in forza Italia e fedelissima di Giovanni Arena.
Eletta nel 2018 al Consiglio comunale con casacca azzurra, poi però passata alla Lega, alla caduta della consigliatura Arena non ha abbandonato il patron ed addirittura lo ha seguito in una recente sciagurata avventura elettorale da cui è uscita sonoramente battuta. La lista “Viterbo Cresce”, associata con la sinistra ha riportato nemmeno il 4% dei consensi.
La debacle fisica e morale della lista dei fuoriusciti da Forza Italia ha reso impossibile per la Bugiotti essere eletta.
Indubbiamente scotta alla bella e simpatica Paola non sedere più in Sala d’Ercole e prepara un suo rientro.
Sussurri in città la danno per passare alla Lega, anzi, ripassare alla Lega.
Ma insomma Paola, da che parte stai ? Ti fai eleggere nel 2018 in Forza Italia, cambi casacca e passi agli ordini di “Felicetto” Fusco, cade il Comune ti associ a Giovanni Arena e lotti per entrare in Comune con la sinistra. Adesso, caduto e finito Arena dal punto di vista politico, tenti risorgere con la Lega.
Altrettanto discorso vale per Elpidio Micci, che con il suo personale trionfo nelle elezioni comunali del 2018, sbarrò la strada all’emergente Frontini ed assicurò a Giovanni Arena la fascia di sindaco.
Anche lui, uomo di centro-destra si è piegato nelle comunali verso la sinistra, adesso, senza nemmeno chiederne le scuse, rientra nel centro-destra.
Ma a che gioco giochiamo ? Cambiare sentimenti nel corso di una vita può essere accettato. ma cambiarli da un mese all’altro no.
Questa è la benzina dell’astensionismo.
Molti, anche purtroppo, disertano il voto per essersi stufati di vedere il loro votato candidato pencolare la e qua dove tira il vento, solo per avere un approdo.
Quando si perde, bisogna saper perdere, non cercare vincere da un’altra parte.
