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Scontri dopo Casertana-Viterbese, revocato l’obbligo di firma per i sette ultrà

Per i tifosi gialloblu, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, restano in piedi i Daspo

VITERBO – (b.b.) Scontri nel post partita tra Casertana e Viterbese, revocato l’obbligo di firma per i sette ultrà gialloblu.

I tifosi, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, erano stati colpiti dal provvedimento di presentazione alla polizia giudiziaria pochi giorni fa, a seguito dei tafferugli fuori lo stadio ”Pinto” di Caserta il 17 marzo scorso, quando a match concluso, durante il deflusso degli spettatori ospiti, avrebbero aggredito le forze dell’ordine. A finire in ospedale, feriti con oggetti metallici e contundenti, sono stati due carabinieri e un operatore della polizia scientifica, a cui uno degli ultrà avrebbe tentato di sottrarre la videocamera utilizzata per le riprese che servivano a identificare gli autori degli scontri.

Revocato l’obbligo di firma, per i sette tifosi, rappresentati dagli avvocati Domenico Gorziglia e Leonardo Pompili, restano in piedi gli altrettanti Daspo, ovvero i divieti di accedere alle manifestazioni sportive per una durata complessiva di 38 anni.

La procura di Santa Maria Capua Vetere contesta loro i reati di resistenza, violenza a pubblico ufficiale e possesso di arnesi atti ad offendere. Nel corso di perquisizioni nelle abitazioni dei sette tifosi sono stati sequestrati alcuni fumogeni ed i biglietti della gara Casertana-Viterbese, valevole per la stagione 2018/2019 di serie C.

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