Fissata l’udienza di Riesame per Ermanno Fieno. Venerdì prossimo, in mattinata, i suoi legali compariranno davanti al tribunale romano, nella speranza che le loro richieste vengano accolte.
Per il 44enne viterbese, i suoi avvocati Samuele De Santis ed Enrico Valentini vorrebbero una riformulazione del capo di imputazione: da duplice omicidio a omicidio. Secondo la loro versione, infatti, ad oggi non ci sarebbe alcun elemento che supporterebbe anche l’assassinio dell’83enne Gianfranco Fieno.
Nessun segno di violenza sarebbe stato ritrovato sul suo corpo durante l’esame esterno effettuato dal dottore Alessandro Pinnavaia, all’indomani del ritrovamento dei due coniugi, lo scorso 23 dicembre. Bisognerà attendere i risultati dell’autopsia per far luce sulle reali cause del suo decesso. Ma fino ad allora, come sottolineano i difensori del 44enne, ”è inammissibile l’accusa di duplice omicidio. Non si può far cadere una responsabilità così grande su una persona senza averne le prove”.
Del tutto diversa, invece, la posizione della 71enne Rosa Franceschini. Non ci sarebbe nessun dubbio sulla sua morte violenta. Così come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Francesco Rigato, “la donna è stata attinta con due colpi diretti al capo con uno strumento solitamente utilizzato per attizzare il fuoco, della lunghezza di circa 40/45 cm che si presentava piegato, sporco di materiale biologico e con alcuni capelli attaccati”.
Venerdì alle 9 e 30, l’udienza. Ancora una manciata di giorni per sperare che il tribunale del Riesame di Roma modifichi sostanzialmente rivolta a Ermanno Fieno prima dalla procura di Imperia, poi da quella viterbese. Un’accusa di duplice omicidio, aggravata dal fatto che i due anziani ritrovati avvolti nel cellophane nel loro appartamento al civico 26 di via Santa Lucia, fossero i suoi genitori.