“Si è dimostrato più capace di altri e per questo l’ho assunto”. Federico Biscetti, titolare dell’Amaris Caffè, non sa spiegarli il clamore che sta avendo la notizia dell’assunzione come barista di Andrea, un ragazzo con la sindrome di Down (nella foto presa dalla pagina facebook del locale). Il primo a Viterbo. “Ho fatto – precisa – quello che si fa in tutt’Italia: l’assunzione di un ragazzo diversamente abile. Ma poi sarà davvero lui quello diversamente abile?!”
Un ragazzo davvero speciale che sta richiamando su di sé i riflettori dei media, che da tutt’Italia lo vogliono intervistare. Una sovraesposizione mediatica da cui, però, lo stesso Biscetti e la famiglia stanno cercando di “proteggerlo” perché è un ragazzo normale.
“Andrea è un giovane dalle grandi potenzialità – spiega Federico Biscetti – è venuto da me nel giorno dell’inaugurazione e mi ha chiesto di lavorare con noi. Gli ho fatto fare una settimana di prova, come altri due ragazzi che sono giunti da noi con Garanzia Giovani. Andrea è stato più abile, senza alcun dubbio”.
Preciso, puntuale, ordinato, Andrea viene descritto come una “macchina” sul lavoro. “Non si lascia ripetere le cose due volte – continua Federico Biscetti – e dimostra grandi capacità. Lavora al pari e , per certi versi, meglio anche di altri collaboratori”.
Di certo Andrea ha una marcia in più, quella marcia che gli viene dalla determinazione di inseguire i suoi sogni. Quanto a Federico Biscetti, non crede di aver fatto nulla di straordinario: “La sensibilità fa parte della ‘’mission’’. Non a caso trattiamo prodotti biologici, per celiaci. Per me è stata una fortuna aver incontrato Andrea . I nostri clienti sono soddisfatti. Secondo me – aggiunge Biscetti – sono le persone cosiddette abili ad avere pregiudizi”.
Andrea è stato assunto il 1° settembre attraverso Garanzia Giovani dopo la settimana di prova, regolarmente retribuita. “Avevamo la possibilità di assumerlo con Garanzia Giovani per 6 mesi o un anno – spiega Federico Biscetti – ho preferito assumerlo per 6 mesi in maniera da dargli l’opportunità al termine di questo periodo di un’assunzione vera e retribuita al pari degli altri ragazzi che lavorano con noi”.