Un evento di straordinaria importanza, unico nel suo genere, nel teatro di Ferento per dare ulteriore visibilità all’area archeologica a pochi chilometri da Viterbo: questa sera, giovedì 27 luglio (ore 21,15), sarà la voce di Moni Ovadia (attore, autore, grande narratore e conoscitore delle civiltà e delle storie che dall’antico portano alla modernità, per la prima volta a Viterbo) a interpretare “Il racconto dei luoghi. La cantata della grecità” un testo elaborato con l’aiuto di Luciano Canfora, profondo conoscitore della cultura classica – sul tema dei miti e degli eroi antichi. Lo spettacolo parte dai testi classici e dalla loro rilettura contemporanea del grande poeta greco Jannis Ritsos, uno degli autori maggiori del Novecento, capace di trovare una voce autentica, moderna e umanissima agli dei e agli eroi della sua antica Grecia, mostrandoci il mito e il suo cadere sulla terra.
Tra i miti scelti da Moni Ovadia quelli di Elena, Agamennone e Crisotemi, la figlia di Agamennone e di Clitennestra. Grandi miti che hanno attraversato la letteratura classica per approdare alla nostra contemporaneità.
Si tratta di un progetto speciale per valorizzare alcuni teatri antichi, tra i quali anche Ferento, realizzato da QAcademy, con il patrocinio di INDA (l’Istituto Nazionale per il Dramma Antico).
Come per ognuna delle tappe del progetto lo spettacolo sarà preceduto da un introduzione a racconto del sito archeologico: un attore ne teatralizzerà le vicende storiche per dare poi la parola allo spettacolo.
Come tutte le serate del progetto, anche quella di domani sera verrà ripresa e la documentazione confluirà in un documentario curato dal laboratorio ArcheoFrame dell’Università IULM di Milano.