23112024Headline:

Il governo Letta generato da Grillo

Beppe Grillo

Beppe Grillo

Chi ha paura di Beppe Grillo e dei grillini? Probabilmente quella metà di italiani che alle ultime elezioni ha scelto centro-sinistra o centro-destra. Forse quel 25 per cento di elettori che, pur provando a turarsi il naso, non è proprio riuscito a reggere agli olezzi delle schede e ha disertato le urne. Sicuramente ha paura la Politica – da destra a sinistra – che vede traballare i ponteggi di un sistema tenuto in piedi molto spesso da interessi condivisi, non trasparenti, comunque tesi all’obiettivo comune dell’autoconservazione. Subito attivata la piattaforma mediatica per far partire i primi missili terra-aria all’indirizzo dei «figli delle stelle»: «Sanno soltanto dire no,no,no…non hanno un progetto politico…vogliono sfasciare lo Stato». Semplice, fin troppo, per non essere sospetto. Meglio sarebbe stato e sarebbe il confronto su quei venti punti che Grillo ha presentato nero su bianco. Proposte anche suggestive, ma difficilmente praticabili, perché improponibili rispetto al contesto storico in cui viviamo. Il reddito di cittadinanza, per esempio: con esso tante famiglie risolverebbero la loro priorità quotidiana, quella della sopravvivenza. Ma i soldi non crescono sugli alberi. Nè sbocciano dalla nuda terra le banconote che dovrebbero servire a rilanciare le piccole imprese. E ancora, un referendum sull’eventuale permanenza dell’Italia nell’euro. Ve l’immaginate il ritorno alla vecchia lira che si svaluta del 10/20% in un anno, i mutui che salgono al cielo, il pieno di benzina che si fa a borsa nera. Una rilettura seppur rapida della breve storia della repubblica di Weimar potrebbe risultare estremamente utile. Nel progetto proposto dai «figli delle stelle» figurano altri punti interessanti la cui realizzazione alla fine presupporrebbe lo sganciamento del nostro Paese dall’Unione europea. Uno scenario francamente impensabile.
Invece di scegliere il terreno del confronto i nostri navigati politici hanno preferito il bombardamento mediatico indiscriminato. Parola d’ordine: abbattere l’usurpatore, il barbaro venuto dal web, quell’ex comico (come se fosse un peccato originale) e la sua variegata truppa che non conoscono la dialettica politica, la via del compromesso. Tutti in campo i big degli schieramenti per annientare il nemico alle porte di quella fortezza all’interno della quale, loro, erano già pronti ad incrociare le spade in una interminabile guerra di fazione. Senza accorgersi che, intorno alle mura, l’assedio si andava stringendo. «Arrendetevi, siete circondati», ammoniva Grillo. Alla fine qualcuno, dagli spalti, deve aver avvertito i plurimedagliati generali che in pericolo più che la patria era la loro stessa esistenza. Allora fermi tutti: il momento ci impone di unire le forze e formare un governo di salute pubblica (lo chiamano di larghe intese). Ecco il vero merito di Beppe Grillo e dei suoi «figli delle stelle»: aver obbligato destra e sinistra ad occuparsi, finalmente, più della cosa pubblica e meno delle rispettive botteghe. Il miracolo lo ha prodotto lo spirito di sopravvivenza più che la priorità del bene collettivo. Gli avversari di sempre, una volta eliminato il Nemico, magari domani torneranno a combattersi, però quella valanga di voti grillini sarà servita almeno a far capire che incapacità e impunità non dovrebbero più entrare nelle categorie della politica. Quanto a Grillo, andrebbe ringraziato e non demonizzato. Anche se ricorda tanto la meteora di Guglielmo Giannini e del suo ”Uomo qualunque”: sintomo ed espressione di un malessere generale più che un nuovo verbo della politica.

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24   Commenti

  1. Beh ecco a leggere che con una lira svalutata del 20% si va a fare benzina con la borsa, già passa la voglia di leggere tutto il resto, che grande sciocchezza… TER#####MO…. MEDIATICO…

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