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Capitale della cultura 2018: è il D-Day

Viterbo, con Orvieto e Chiusi, vuol superare la selezione ed entrare fra le prime 10

La principessa Ati simbolo di Experience Etruria e del Distretto turistico dell'Etruria meridionale

La principessa Ati simbolo di Experience Etruria e del Distretto turistico dell’Etruria meridionale

Today is the day, il gran giorno è arrivato. Oggi si saprà se Viterbo sarà tra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2018. In palio, oltre ad un tesoretto di un milione di euro per la vincitrice da investire in attività culturali (risorse che verranno escluse dal patto di stabilità), anche la pubblicità e il prestigio che ne deriveranno.

La Città dei Papi ci aveva già provato per le edizioni 2016 e 2017, fermandosi appena fuori le magnifiche dieci, ma l’amministrazione Michelini ha deciso di riprovarci, insieme questa volta con le città di Orvieto e Chiusi, in una candidatura congiunta per unire le forze e aumentare le speranze di trionfo finale. In pratica, a concorrere è il Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale che si propone quindi come una capitale diffusa, secondo un’azzeccata definizione coniata nei mesi scorsi.
Le città in gara per il titolo quest’anno saranno 21; a battagliare con la triade Viterbo-Orvieto-Chiusi ci saranno Alghero, Aliano, Altamura, Aquileia, Caserta, Comacchio, Cosenza, Ercolano, Iglesias, Montebelluno, La Spezia, Ostuni, Palermo, Piazza Armerina, Settimo Torinese, Spoleto, Trento, Unione dei Comuni Elimo Ericini e Vittorio Veneto.

L’iniziativa, che attribuisce il titolo di capitale della cultura, nel solco degli obiettivi dell’Unione Europea per l’Azione 2007/2019 si pone una serie di obiettivi: miglioramento dell’offerta culturale; rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; incremento dell’attrattività turistica; utilizzo delle nuove tecnologie; promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi e conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale.

A giudicare i 21 progetti presentati, una giura esaminatrice composta da sette esperti del settore cultura, delle arti, della valorizzazione culturale e di quella turistica. Una volta annunciata la short-list finale con i dieci nomi, l’appuntamento sarà poi per il 31 gennaio 2017 quando verrà proclamata la città vincitrice.

Il sindaco Leonardo Michelini con Gianni Bastianelli, direttore dell'Enit

Il sindaco Leonardo Michelini con Gianni Bastianelli, direttore dell’Enit

“Diciamo che non sono in trepidante attesa – commenta il sindaco Leonardo Michelini – comunque vada noi continuiamo sulla nostra strada. Il percorso di queste tre città, che hanno fatto questa alleanza sui turismo e sulla cultura, indipendentemente dal risultato del bando, va avanti ugualmente. Anche se speriamo che ci sia un riconoscimento positivo da parte della commissione”.

“L’altra volta ero ottimista – continua con una battuta il primo cittadino – adesso non voglio esserlo: in questi anni ho preso atto che le cose buone vanno avanti da sole, al di là di tutti i riconoscimenti. Il fatto che Viterbo in questo momento sia sempre sulla scena, dall’Adnkronos alle riviste americane che fanno le interviste al sottoscritto per sapere di più sulla Tuscia; dai dati del turismo positivi (siamo l’unica città del Lazio in controtendenza); alle attività economiche che riaprono nel cuore della città: tutto questo secondo me conta molto’’.

Il sindaco Michelini e il ministro Stefania Gianni alla presentazione ufficiale del Distretto turistico dell'Etruria meridionale

Il sindaco Michelini e il ministro Stefania Giannini alla presentazione ufficiale del Distretto turistico dell’Etruria meridionale

“Io vengo da un altro mondo – prosegue – che non è quello della politica ed ho imparato che le cose si fanno quando c’è un’aspettativa positiva. Se uno vuole aprire un’attività, manifatturiera o di produzione, lo fa quando pensa che ci sia un mercato che richiede quel determinato prodotto, indipendentemente dal risultato che poi ottiene. Il momento in cui si decide di fare una cosa dipende esclusivamente dalla percezione che si ha in quella precisa fase. Il fatto che tanti imprenditori decidono di investire a Viterbo, e mi auguro vada benissimo a tutti, significa che c’è una percezione positiva sulla città”.

“I segnali sono buoni – conclude il primo cittadino – se arriva anche questo dalla commissione saremo ancora più contenti”.

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