La decadenza di Francesco Moltoni dal ruolo di consigliere comunale torna di attualità. E non tanto per una volontà dell’assise della Sala d’Ercole di discutere il tema all’ordine del giorno, dato che maggioranza e opposizione hanno da tempo trasversalmente deciso di rinviarlo, quanto per quella che Moltoni stesso definisce ”una pesante ingerenza esterna”.
Facciamo un passo indietro. A luglio scorso la Prefettura di Viterbo, promotrice di un’azione popolare riguardante la presunta incompatibilità del consigliere Moltoni per una sentenza della Corte dei Conti passata in giudicato, ha comunicato ai componenti dell’assemblea di Palazzo dei Priori che gli atti sono stati trasferiti al giudice civile del tribunale di Roma, chiamato a questo punto a pronunciarsi sulla vicenda. La pratica è stata quindi fino ad oggi rinviata, pur restando all’ordine del giorno, almeno finora.
A chiedere all’assise comunale di discutere e votare quanto prima la decadenza di Moltoni è Vita Sozio, che alle Comunali 2013 sostenne Michelini nella lista Oltre le Mura. Se Moltoni decadesse, lei gli subentrerebbe nella Sala d’Ercole: attraverso il proprio avvocato, la Sozio ha inviato ai membri del consiglio una lettera, datata 24 ottobre 2016, in cui sottolinea il fatto che la mancata surroga le ha procurato un danno, di cui chiederà conto a tutti i consiglieri. Il legale della Sozio chiede quindi infine che entro 30 giorni dal ricevimento della lettera, il consiglio comunale voti per la decadenza. Dando, peraltro, per scontato che il voto sarà favorevole e non tenendo conto che sulla vicenda pesa il giudizio della magistratura, che ancora non si è espressa.
“Non intendo commentare molto – dice Chicco Moltoni – ho dato le carte ai miei avvocati che le stanno esaminando. Credo però si tratti, da parte di Vita Sozio, di un’ingerenza pesante sull’autonomia del consiglio comunale. In quella lettera, in cui si dà per scontato che tutti voteranno per la decadenza, la Sozio sembra quasi voler intimorire e indirizzare il voto dei colleghi consiglieri, senza tenere conto della sospensione della cartella esattoriale e del fatto che c’è ancora in ballo l’azione popolare”.
“Dell’esito di quello che sarà il voto Vita Sozio non può essere certa – aggiunge Moltoni -. Dà per scontata la mia incompatibilità, quando per adesso ci sono solo rilievi. Così facendo però mette a repentaglio la serenità dell’assise comunale, tanto che io a questo punto confido nel ruolo di garante del presidente del consiglio e della segreteria generale del Comune affinché si muovano per tutelare da simili intromissioni l’autonomia nella Sala d’Ercole”.