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Rifiuti, Viterbo la più virtuosa che ci sia

Nel Lazio è la città che differenzia di più, ma è ancora lontana dalla quota 50%

Il logo del Conai

Il logo del Conai

Il prossimo che si permette di parlar male dei viterbesi che non sanno (o non vogliono) fare bene la raccolta differenziata, sarà mandato in esilio. Eh sì, perché adesso c’è una fonte ufficiale (che più ufficiale non si può) che certifica esattamente il contrario. Il dato che dovrebbe (deve) rendere un po’ più orgogliosi i cittadini del capoluogo della Tuscia arriva dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e sancisce che nel 2015 Viterbo è la provincia più virtuosa del Lazio con il 46,20% di rifiuti urbani avviati a riciclo. A notevole distanza seguono tutte le altre: Roma (37,14), Latina (28,15), Rieti (19,77) e Frosinone (11,67). Questo significa che quasi la metà dei rifiuti prodotti vengono differenziati e quindi possono essere riciclati. Il VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato a Roma nelle sede di Anci (Associazione nazionale dei comuni d’Italia), evidenzia che il Lazio raggiunge il 35,22% di avvio al riciclo, un dato in aumento rispetto al 31,19% dell’anno precedente ma ancora lontano dall’obiettivo Ue del 50% entro il 2020.

Nel Lazio, insomma, in un anno la percentuale di rifiuto differenziato è aumentata di oltre il 4%: un buon risultato, ma lontanissimo dalla quota della metà fissata come obiettivo per il 2020: c’è tempo per rifarsi (ma nemmeno tanto) e soprattutto non deve mai mancare lo stimolo e l’informazione per fare sempre di più e meglio. Soprattutto se si pensa ai dati nazionali, illustrati sempre nell’incontro di ieri mattina. E qui il confronto tra il Lazio e il resto d’Italia appare piuttosto impietoso.

Un'immagine della campagna informativa del Conai

Un’immagine della campagna informativa del Conai

Qualche numero può servire a rendere meglio il quadro della situazione generale. Passa, infatti, da 8 a 9 il numero di Regioni che hanno raggiunto, con cinque anni di anticipo, l’obiettivo Ue del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020. I Comuni che hanno già superato l’obiettivo della Direttiva Europea sono 3.549, un dato in aumento del 13% rispetto al 2014 e del 58,29% rispetto al 2013.  L’intercettazione pro capite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra Regione e Regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 della Sicilia. Dal Sud iniziano comunque ad arrivare segnali incoraggianti: spicca il dato della Calabria, che registra un +54,65% di intercettazione pro capite di raccolta differenziata, seguita dalla Campania (+39,60%) e dalla Puglia (+11,62%). Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%. Le Regioni che nel 2015 hanno già superato la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo sono Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Sardegna e la “new entry” Valle D’Aosta; la Campania, la Toscana e l’Abruzzo sono invece prossime al raggiungimento dell’obiettivo. Il Lazio, come si nota, nonostante il buon incremento fatto registrare lo scorso anno, è ancora piuttosto lontano dalla fatidica quota del 50%. Dei 3.549 Comuni che hanno raggiunto l’obiettivo della metà di avvio a riciclo, in 12 hanno ricevuto un riconoscimento come migliori novità del 2015: Scandicci (Toscana), Saronno, Como eBergamo (Lombardia), Ostuni (Puglia), Cava de’ Tirreni e Salerno (Campania), Padova (Veneto), Cuneo (Piemonte) e le Città Metropolitane di Milano, Torino e Venezia.

“Allungando lo sguardo all’Italia nel suo complesso – sottolinea Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti – si conferma l’immagine di un Paese a due velocità, con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l’obiettivo entro il 2020”. Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti. “Questa è l’Italia delle Circular City – sottolinea ancora Bernocchi – un sistema virtuoso che nel contesto europeo costituisce sempre di più un modello da imitare. I rifiuti rappresentano l’elemento essenziale nel passaggio dall’economia lineare a quella circolare, una sfida nella quale i Comuni stanno giocando un ruolo di primissimo piano, avendo sviluppato al loro interno un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.

In Italia, 9 regioni hanno già raggiunto la quota del 50 di avvio al riciclo: Lazio ancora molto lontano

In Italia, 9 regioni hanno già raggiunto la quota del 50% di avvio al riciclo:  Lazio ancora molto lontano

Il rapporto evidenzia inoltre un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai e successivamente reimmessi nei cicli produttivi, a prova di una consolidata attitudine dei cittadini alla separazione delle matrici recuperabili; ciononostante, si assiste a un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare a informare i cittadini sulle corrette pratiche da seguire nella raccolta differenziata. “Gli oltre 7.000 Comuni attivi nella gestione dei rifiuti di imballaggio  – conclude Walter Facciotto, direttore generale di Conai – rappresentano un’Italia che punta sulla raccolta differenziata e che ha permesso nel 2015 di assicurare l’avvio a riciclo di 3,8 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, con un incremento rispetto al 2014 di oltre 6 punti percentuali. Se al Nord la raccolta differenziata tende a consolidarsi, nel 2015 il Centro ed il Sud hanno intrapreso la strada giusta con un incremento superiore all’8% rispetto all’anno precedente  facendo registrare sensibili aumenti nelle raccolte dei rifiuti di imballaggio in plastica e vetro”.

 

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