“Non posso illudermi troppo, ma era importante farci sentire su un tema così importante come una Olimpiade”. È il commento a caldo del sindaco Leonardo Michelini a margine dell’incontro tenutosi ieri mattina a Rieti con gli altri primi cittadini dei capoluoghi del Lazio (con l’eccezione di Roma) per rilanciare la candidatura della capitale, e con essa di tutta la regione, per i Giochi Olimpici del 2024. Dopo il no “olimpico” del sindaco di Roma Virginia Raggi, con le pesanti polemiche annesse dei giorni scorsi, ci hanno pensato i sindaci Simone Petrangeli (Rieti), Damiano Coletta (Latina), Nicola Ottaviani (Frosinone) e lo stesso Michelini a tenere vivo il sogno a cinque cerchi italiano, con una lettera aperta indirizzata al sindaco grillino, alla giunta capitolina e al presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Oggetto del documento la proposta lanciata per prima dal sindaco frusinate Ottaviani di cambiare la formula da ”Roma 2024” a ”Roma Capitale 2024”, essendo Roma non soltanto un Comune ma anche la capitale del Paese, si potrebbe affidare la gestione di tutto l’evento direttamente allo Stato, tramite il Governo o un commissario straordinario, nel pieno rispetto della previsione normativa contenuta nell’ultima parte dell’articolo 114 della costituzione. In questo modo si realizzerebbe a pieno il principio dell’area metropolitana, mai pienamente attuato, come accade in altre capitali europee come Londra o Parigi, dove vengono coinvolte socialmente ed economicamente dalle capitali aree distanti anche 200 km di distanza.
Ed essendo le Olimpiadi assegnate, secondo il regolamento del Comitato olimpico internazionale e la prassi, solo formalmente ad una città ma in realtà coinvolgendo tutta la nazione ospitante, ecco che entrerebbero in scena gli altri capoluoghi, ammortizzando gli oneri per il Comune ospitante e senza rinunciare agli investimenti, che verrebbero ripartiti in tutto il territorio regionale. Oltre 6 miliardi di euro e 170mila mila nuovi posti di lavoro, secondo uno studio di Confindustria, che fanno gola a tutti, soprattutto in questi tempi di stagnazione economica.
“È stato un incontro molto positivo – spiega il sindaco Michelini – che speriamo porti dei risultati. Le Olimpiadi sono una scommessa per questo Paese e per tutti i territori che verrebbero coinvolti. Ci stiamo mettendo in gioco con un avvenimento sportivo ed economico di livello mondiale, con tutto il ritorno di investimenti e di indotto turistico che ciò porterebbe. Prima di dire no ad ospitare un evento del genere – riferendosi alla stroncatura del sindaco di Roma Virginia Raggi – si dovrebbe riflettere con calma e con il tempo necessario, facendo le dovute considerazioni. Io vengo dal mondo dell’impresa e se non si cambia mai, se non si investe, non si va avanti. Con questa bocciatura si è lanciato il messaggio, soprattutto ai giovani, che abbiamo paura del futuro e questo è sbagliato”.
Sulla possibilità per Viterbo di ospitare un evento di tale portata, nonostante le criticità della città, il sindaco si mostra fiducioso: ”Viterbo è pronta, sia come città che come impianti: sono partiti i lavori per il Camposcuola, lo stadio Rocchi è già pronto e anche il palazzetto dello sport è all’altezza. Noi – conclude – ci mettiamo a disposizione”.
La palla è stata lanciata: ora spetterà al Coni e all’amministrazione di Roma valutare la proposta del sindaco