22112024Headline:

Non tutti i mali vengono per nuocere

Enrico Letta

Enrico Letta

Non tutti i mali – forse – vengono per nuocere. E allora, detto, ridetto e confermato che il Pd ne ha combinate di tutti i colori per incartarsi da solo e per uscire a pezzi da una stagione elettorale che – con un diverso candidato premier – avrebbe avuto esiti sicuramente diversi (e molto più soddisfacenti per il popolo del centrosinistra), può darsi che con il governo capitanato da Enrico Letta il partito riesca a risalire la china, ma soprattutto a cambiare marcia, ideologia e uomini.

Perché, in questo deprecatissimo abbraccio col Pdl di Silvio Berlusconi, vanno riscontrati e sottolineati alcuni lati positivi.

Il primo, e sicuramente più importante: finalmente una generazione nuova di classe dirigente è potuta salire alla ribalta, con un presidente del Consiglio meno che cinquantenne, ma dotato di grande esperienza, e con un mix di giovani e anche meno giovani che hanno in comune un minimo comun denominatore: quello di non aver partecipato alle tragiche stagioni precedenti.

Il secondo: l’uscita di scena delle ideologizzazioni estreme che, come si è visto, in epoca recente non hanno portato da nessuna parte, ma hanno fortemente contribuito a bloccare il Paese. Si parla da anni di riformismo, ma fino a oggi ha vinto il conservatorismo (sia di destra che di sinistra) mentre il mondo è cambiato alla velocità della luce. Se non si inventa un nuovo modello di società – nella quale comunque al primo posto devono rimanere i diritti – si è condannati a non essere più protagonisti, in un contesto sempre più globalizzato. Fenomeno questo che nessuno può controllare o bloccare. Ergo, bisogna adeguarcisi.

Il terzo: il clima che si respira nel Paese costringerà gli uomini e le donne dell’esecutivo a fare, bene e in fretta. Perché adesso le risposte bisogna darle e la gente non è più disposta ad essere indulgente. La speranza, visto che la maggioranza è composta da due blocchi che si sono fatti la guerra negli ultimi vent’anni, è che a nessuno venga in mente di imporre la propria ricetta o, peggio ancora, di far saltare il tavolo per biechi motivi di convenienza.

In questa nuova situazione in cui da sabato scorso è venuta a trovarsi l’Italia una riflessione va fatta su Beppe Grillo e sul Movimento 5 Stelle, che rappresenta un quarto degli elettori italiani. Dopo aver rifiutato qualsiasi mescolamento con gli altri partiti e dopo essersi fatto correre dietro dal Pd per quasi due mesi e aver risposto sempre picche, oggi grida allo scandalo e all’inciucio. Perché gli fa comodo. E perché pensa solo al consenso elettorale, puntando sui mal di pancia dell’elettorato. Ma ignora – sempre perché gli fa comodo – che questo governo rappresenta una cesura col passato. Perché con esso sono stati mandati a casa tutti coloro che lui avrebbe voluto mandarci. Perché ha nel suo programma molte delle cose che lui ha sempre sbandierato di voler fare. E allora, se veramente ama il suo Paese, cominci ad essere costruttivo e aiuti questo governo a rivoluzionare l’Italia. Lo faccia con la proposta e non con la protesta. Perché adesso il suo movimento sta in Parlamento. E, se si dovesse tirare indietro ancora una volta, dimostrerebbe che nel suo Dna c’è solo la volontà di distruggere.

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330   Commenti

  1. Giorgio Nicolanti ha detto:

    Che dire……sono sempre più convinto che questi articoli li scriva una persona diversa

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