Edoardo Bennato si sbaglia. L’Isola che non c’è non si trova dopo la seconda stella a destra. È molto più vicina di quanto si pensi, è a Viterbo all’Hotel Salus. E non ci sono nemmeno Peter Pan o Trilly, la sua verde fatina dispettosa. Al loro posto si trovano più di cento associazioni, personalità del mondo politico, culturale, imprenditoriale e molti cittadini. Persone reali, quindi, che si sostituiscono ai personaggi di fantasia e che rappresentano, vivono e lavorano nel territorio della Tuscia. E allora sarà la Tuscia a diventare, per un giorno, l’Isola che non c’è, cioè sarà quel posto migliore ideato da tutte queste figure che durante gli incontri spiegheranno cosa cambierebbero del posto in cui vivono per renderlo migliore.
Tutto ciò accadrà la mattina di domenica 25 settembre, dalle 9.30 alle 13, all’Hotel Salus Terme durante l’evento organizzato, per il secondo anno, da FondAzione. “La prima edizione è stata un successo per questo siamo convinti di voler replicare – spiega Paolo Barbieri, uno dei pionieri di FondAzione -. Abbiamo invitato tutti a partecipare, anche il sindaco Michelini, il presidente della Provincia Mazzola e vari consiglieri regionali. L’evento non vuole essere solo politico, ma soprattutto aperto a tantissime questioni che interessano la vita dei cittadini in prima persona”.
Gli incontri nelle tre sale dell’Hotel Salus (due in più dello scorso anno) saranno numerosi. Come numerosi e diversi saranno i temi trattati nei dibattiti: dal turismo alle nuove tecnologie, dall’emergenza sismica allo sviluppo della città di Viterbo. E per fare in modo che proprio tutti siano partecipi ci sarà, come lo scorso anno, una diretta radio (Radio Verde), una diretta streaming su Facebook, YouTube e Twitter (diretta scritta), e una web edition, curata dagli stessi operatori che si sono occupati della diretta del Trasporto di Santa Rosa.
“Sarà una ‘figata’ pazzesca, sarà uno dei più grandi dibattiti da 10 anni a questa parte – aggiunge il consigliere comunale Gianmaria Santucci e leader di FondAzione –. Abbiamo imparato dagli errori della prima edizione e quest’anno le novità sono tante. Una per tutte: non si tratta di semplici incontri, ma di veri e propri dibattiti in cui ognuno potrà dire la sua liberamente”.
“Devono partecipare infatti tutti i cittadini, non solo gli addetti ai lavori – conclude Barbieri -. E proprio ad uno di loro andrà la targa di quest’anno. Abbiamo deciso infatti di consegnarla alla memoria di una donna che ha lavorato per tantissimi anni a Viterbo: la vigilessa Simona Cuccagna, lavoratrice instancabile e ben voluta da tutti, ma scomparsa purtroppo prematuramente”.