Ha distrutto interi paesi e spezzato la vita a quasi 300 persone. È la furia del terremoto che nella notte del 24 agosto è stata avvertita distintamente anche in tutta la Tuscia. Fortunatamente nel Viterbese non si sono registrati danni alle persone, oltre alla tanta e grande paura. Ma la forte scossa di magnitudo 6.0 ha causato lesioni alle pareti e ai muri portanti di alcuni edifici storici, e non solo, fino a dichiararne l’inagibilità. Questa è la sorte toccata alla chiesa di Sant’Andrea a Vallerano.
Il primo ad entrare nella chiesa parrocchiale, la mattina dopo il sisma, è stato il parroco di Vallerano, don Claudio Fune: ”Calcinacci a terra ovunque e crepe visibili sui muri, è questo quello che ho visto appena dopo la forte scossa all’interno della chiesa di Sant’Andrea. Ho così subito deciso di non fare entrare più nessuno e di celebrare tutte le funzioni negli altri edifici religiosi del paese”.
In seguito alla segnalazione di don Claudio, i vigili del fuoco si sono recati sul posto due giorni dopo per verificare la stabilità della struttura. Dopo gli accertamenti e i controlli i caschi rossi non hanno potuto fare altro che dare ragione al parroco e dichiarare l’inagibilità dell’edificio.
”La chiesa era già molto rovinata a causa del tempo e delle altre scosse di terremoto succedutesi negli anni – spiega don Claudio -. Per questo motivo negli anni ‘80 sono stati effettuati dei lavori di consolidamento delle mura. Ma le crepe che già esistevano sulle pareti, con l’ultima forte scossa, si sono aperte ancora di più destando la mia preoccupazione”.
Le sale parrocchiali, legate all’edificio intitolato a Sant’Andrea, non hanno riportato alcuna lesione. Invece una vecchia casa adiacente alla chiesa, disabitata e già fortemente danneggiata, ha subito la caduta del tetto al suo interno. Anche la colonna della storica scalinata che conduce all’ingresso della biblioteca e che si trova appena sotto la chiesa in questione ha rilevato delle lesioni importanti ed è stata rinforzata ora con un’armatura di ferro.
”Nonostante i fedeli siano dispiaciuti per la momentanea impossibilità di poter assistere alle messe all’interno della chiesa parrocchiale – conclude don Claudio – sono d’accordo con me e con i vigili del fuoco nel tenere chiuso l’edificio. Vogliamo assolutamente evitare eventuali stragi perché ce ne sono state già troppe”.
Ora l’ultimo controllo spetta agli esperti dell’agenzia demaniale dello Stato, proprietaria della chiesa di Sant’Andrea. Saranno infatti le loro verifiche alla struttura a decidere se l’edificio religioso possa o meno tornare ad essere di nuovo il luogo di culto centrale in cui si recano da sempre i fedeli di Vallerano.