“Adesso basta. Dopo l’incendio della discarica, o chiamatela come volete, di Onano, con l’aria appestata di odori nauseabondi di plastica e quant’altro, vorremo sapere chi ha autorizzato tale impianto e se sono mai stati effettuati i dovuti controlli”. Piero Camilli, sindaco di Grotte di Castro (nonché patron della Viterbese), non ci sta e sbotta a modo suo con un intervento di fuoco sulla situazione nella zona dell’Alta Tuscia: “Mi risulta che l’acqua di irrigazione del Consorzio di Bonifica Val di Paglia, nei pressi dell’impianto suddetto, era abbondantemente inquinata. Circa 4 – 5 anni fa, sempre ad Onano, si incendiò un enorme deposito di gomme al confine del Comune di Grotte di Castro e fummo costretti a subire per decine di giorni gli odori delle gomme bruciate, il fumo nauseabondo e tutto il resto. Risulta poi che il tutto è stato bonificato con intervento pubblico per circa 500mila euro. E’ normale? Soldi pubblici per bonificare un deposito privato di cui i titolari sembra venissero dalla Campania… Ma quel deposito chi l’ha autorizzato? Chi ha controllato? Perché ha preso fuoco dolosamente il giorno prima dell’opera di bonifica, che consisteva solamente nel trasporto in altro sito delle gomme? Fummo costretti ad emettere ordinanze a tutela della salute pubblica, vietando ai nostri allevatori di mungere e di vendere il latte”.
“Risulta poi – aggiunge ancora Camilli – che in questo Comune, che sta diventando la pattumiera d’Italia, è in procinto di essere autorizzato un enorme impianto biomasse per trattare l’umido della differenziata. Ma chi controlla? Perché vengono tutti qui? E facile capirlo…..”.
La sintesi è presto fatta: “Adesso basta. Il nostro territorio non può diventare la pattumiera dei Lazio; non è ammissibile che in un paese di 1.000 anime, confinante con Grotte di Castro, Acquapendente, Sorano, Gradoli, Latera (che fanno della tutela dell’ambiente un principio fondamentale) vengano installati e autorizzati tali attività, che sono in mano a proprietà poco trasparenti. E’ ora che, chi di dovere, intervenga e valuti la regolarità delle suddette attività, in essere e in fieri, e se sono stati effettuati negli anni tutti i controlli necessari a tutela della salute pubblica e dell’integrità ambientale”.